AGI - Un terremoto di magnitudo 7 ha colpito la costa della California settentrionale e ha fatto scattare un allarme tsunami, revocato dopo qualche ora. L'epicentro del sisma è stato registrato a 10 chilometri di profondità, quasi 100 chilometri a sud-ovest della città di Ferndale, ha dichiarato l'USGS. A causa delle caratteristiche del sisma - era stato l'avviso - "sono possibili pericolosi tsunami lungo le coste nel raggio di 300 chilometri dal sisma", ha dichiarato il National Weather Service's Tsunami Warning Center di Honolulu. L'allarme tsunami era stato emesso da Davenport, nella California settentrionale, a Douglas, nell'Oregon meridionale. Secondo le autorità, questo tipo di allerta avrebbe messo in guardia da possibili inondazioni e potenti correnti, consigliando alle persone di spostarsi ad altezze più elevate e di allontanarsi dalla costa.
Il terremoto - fa sapere l'Ingv - è avvenuto in prossimità della cosiddetta “giunzione tripla” di Mendocino, il punto dove tre placche tettoniche si scontrano. Si tratta della grande Placca Pacifica, a ovest, di quella Nord-Americana a est, e di quella chiamata Gorda-Juan de Fuca che si trova in mezzo alle due. E’ una delle zone più attive degli Stati Uniti, a causa della velocità di spostamento relativo tra queste placche, di molti cm/anno.
Questi movimenti relativi tra placche si manifestano attraverso una intensa sismicità, concentrata principalmente lungo i contatti tra le placche principali. L’area di Mendocino è una delle più attive. I terremoti di magnitudo 4-5 sono comuni e si verificano in media 5-10 volte all’anno. Nella maggior parte degli anni si verifica anche almeno un terremoto di magnitudo superiore a 5, o addirittura superiore a M6. Alcuni terremoti, come quello odierno, possono essere ancora più grandi: ad esempio, il terremoto di Cape Mendocino del 1992, che raggiunse M7,2 e fu seguito da due grandi scosse di assestamento di M6,5 e M6.