AGI - "Giorgia Meloni si rivelerà la carta vincente dell'Europa? Il leader italiano è tra coloro che aspirano a essere il perno delle relazioni transatlantiche", scrive l'Economist. Secondo il settimanale, il secondo mandato di Donald Trump "è causa di molta ansia in Europa, un luogo che dipende dall'America per la sua difesa (attraverso la NATO, ma anche assicurando il flusso di armi all'Ucraina) e che le vende molte auto, borse e altri gingilli europei".
"Alla ricerca disperata di un 'Trump-sussurratore' che ammorbidisca il colpo", su Nato Ucraina e, soprattutto, dazi ventilati dal tycoon, "gli europei stanno setacciando i loro ranghi alla ricerca di qualcuno che possa tenere a freno il presidente mercuriale, qualora ciò fosse possibile. La signora Meloni ha forse la pretesa più credibile. Ma l'avvicinamento all'America potrebbe mettere a repentaglio le relazioni più importanti con i suoi colleghi dell'UE". Il gruppo Francia-Germania-Polonia "è in condizioni precarie. Macron presiede la scena politica più caotica al di fuori della penisola coreana; la Germania di Olaf Scholz sarà probabilmente estromessa a febbraio; la Polonia deve affrontare un governo diviso, almeno fino alle elezioni presidenziali di primavera. Solo le istituzioni dell'UE hanno una leadership stabile. Ma Trump vede con disprezzo il blocco, l'apoteosi della definizione delle norme globaliste".
Il gruppo di estrema destra, Victor Orban e Robert Fico, "sarebbe un collegamento traballante". Meloni "al contrario, si trova con un piede in due scarpe. Viene dalla destra dura e può criticare i migranti e i tipi "svegli" con lo stesso aplomb di chiunque altro a un raduno di Trump o Orban. Oltre ai suoi legami con Musk, per anni è stata amica di Steve Bannon, un ideologo del MAGA (anche se da allora l'ha denunciata come una voltagabbana pro-globalista, e i suoi alleati ora la chiamano "Meloni fasulla").
Al potere dal 2022 e che non dovrà affrontare le elezioni per altri tre anni, Giorgia Meloni è riuscita abilmente a rimanere nel mainstream dell'UE. A differenza di altri esponenti del suo schieramento politico, ha sostenuto l'Ucraina fino in fondo. Lungi dal litigare con Bruxelles, ha fatto di tutto per apparire un partner costruttivo". L'ostacolo per l'Italia può essere in due aspetti: troppo export italiano verso gli Usa e poco import e bassa partecipazione al finanziamento della Nato. "La Meloni deve trovare un equilibrio: come trarre vantaggio dalla sua vicinanza a Trump senza alienarsi gli attuali alleati dell'UE. In passato, essere in buoni rapporti sia con l'Europa che con l'America era compatibile".