AGI - La pressione politica e sociale contro il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, aumenta sempre di più. Si allarga il coro di voci chiede le sue dimissioni ed è in preparazione un'iniziativa parlamentare per le sue dimissioni. La principale forza di opposizione sudcoreana, il Partito Democratico (DP), ha chiesto oggi che Yoon lasci l'incarico e ha definito la sua dichiarazione di legge marziale "una chiara violazione della Costituzione".
Nel corso di una riunione d'emergenza, il partito ha annunciato che avvierà immediatamente il processo di impeachment per Yoon se l'attuale presidente sudcoreano non deciderà di fare un passo indietro, aggiungendo che si è trattato di un "grave atto di ribellione e di una perfetta motivo di un processo". Il voto potrebbe avvenire il 6 o il 7 dicembre. Lo riferisce l'agenzia di stampa coreana Yonhap.
Nel frattempo la tensione nel paese è tangibile e anche la Banca di Corea (BOK) ha promesso di fornire "ampia liquidità" sul mercato finanziario nel tentativo di ridurre al minimo l'impatto delle turbolenze politiche. La Bok ha dato l'annuncio dopo aver tenuto una sessione straordinaria, presieduta dal suo governatore, Rhee Chang-yong, per discutere le modalità per stabilizzare i mercati, dopo che il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha deciso di imporre la legge marziale, misura che è stata poi revocata.
"La Bok fornirà temporaneamente abbondante liquidità fino a quando i mercati finanziari non si stabilizzeranno", si legge nella nota.