AGI - Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha graziato suo figlio Hunter, in attesa di una sentenza per due processi penali per evasione fiscale e per l'acquisto illegale di un'arma da fuoco. "Nessuna persona ragionevole che esamini i fatti relativi ai casi di Hunter può giungere a una conclusione diversa da quella che Hunter è stato scelto solo perché è mio figlio, e questo è sbagliato", ha dichiarato il presidente in un comunicato, definendo quanto accaduto al figlio "un errore giudiziario".
La grazia copre un periodo che va dall'1 gennaio 2014 all'1 dicembre 2024. Il reato per il quale è stato dichiarato colpevole, quello di possesso illegale di arma e aver mentito all'Fbi, risale all'ottobre 2018, quando per undici giorni Hunter Biden ebbe una pistola Colt Cobra 38Spl, dopo aver dichiarato all'Fbi di non avere dipendenze. In quel periodo, invece, Hunter era dipendente da crack, cocaina e alcol. A giugno il figlio del presidente era stato dichiarato colpevole di tutte le accuse. Il secondo processo riguarda l'evasione fiscale di almeno 1,4 milioni di dollari di tasse federali, risalente a un periodo che va dal 2016 al 2019. Il 5 settembre scorso Hunter aveva presentato una dichiarazione di ammissione di colpevolezza per tutti i reati a lui contestati.
La finestra della grazia concessa dal padre va però oltre il tempo dei due reati per i quali è stato dichiarato colpevole, cioè fino al 2014. Risale a dieci anni fa il presunto coinvolgimento del padre in una nota, scritta dal figlio, in cui Hunter, che lavorava come consulente per Burisma Holdings, una compagnia di gas naturale ucraina, aveva vantato di poter far valere il peso del padre, che allora era il vicepresidente degli Stati Uniti. Donald Trump da presidente tentò di coinvolgere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel trovare prove sulla corruzione del figlio di Biden, che allora era il suo rivale alle presidenziali. Le accuse di corruzione, sollevate dai Repubblicani, non hanno pero' trovato conferme. Biden, con la grazia, ha voluto schermare il figlio anche da possibili incriminazioni future, considerato che Trump ha più volte minacciato di voler perseguire la famiglia Biden e di avviare una nuova indagine sui rapporti di Hunter Biden con la compagnia ucraina.
Cosa ha evitato Hunter Biden
Joe Biden non ha risparmiato al figlio Hunter solo l'umiliazione di due condanne per reati federali, ma gli ha evitato di passare un lungo periodo della sua vita in carcere, che poteva andare da un minimo di quattro anni a oltre venti. Hunter, 54 anni, si è dichiarato colpevole di tutti e nove i reati federali per frode fiscali che gli erano stati contestati a Los Angeles. Per lui c'era il rischio di venire condannato fino a un massimo di diciassette anni, nella sentenza attesa il 16 dicembre, ma alla fine, secondo alcuni esperti, avrebbe potuto ricevere una condanna più lieve, ma pur sempre di almeno tre anni. Il 12 dicembre, invece, Hunter Biden avrebbe conosciuto l'ammontare della pena per tre reati federali, legati al possesso illegale di arma e all'aver dichiarato il falso all'Fbi, quando - nel compilare il modulo per l'acquisto di una pistola - aveva dichiarato, mentendo, di non essere dipendente da alcol e stupefacenti. In quel caso la sentenza poteva arrivare fino a un massimo di venticinque anni, ma sarebbe potuta essere molto più mite. Anche in questo caso, pero', si parlava di almeno un anno e mezzo, due, a salire. E le due condanne si sarebbero sommate.
Le parole di Hunter
Hunter Biden ha espresso sollievo ma anche amarezza riguardo alla sua storia, perché si è sentito perseguitato, alla notizia. Lo riporta il New York Times che cita due persone a conoscenza dei fatti. Il presidente degli Stati Uniti aveva comunicato la decisione al figlio a Nantucket, l'isola davanti al Massachusetts, dove la famiglia Biden ha trascorso insieme la festa di Thanksgiving.
La reazione di Trump
"La grazia data da Joe ad Hunter include anche gli ostaggi del 6 gennaio, che sono stati imprigionati per anni? È un tale abuso e travisamento della giustizia!". È il commento fatto su Truth da Donald Trump. Il riferimento del presidente eletto è alle persone condannate per l'insurrezione del 6 gennaio 2021, quando centinaia assaltarono il Congresso nel tentativo di fermare la certificazione della vittoria di Biden alle presidenziali del 2020.