AGI - Al termine della visita a Kiev dei nuovi leader dell'Ue, il presidente Volodymyr Zelensky ha detto che il suo paese aveva bisogno di garanzie di sicurezza dalla Nato e di più armi per difendersi prima di qualsiasi colloquio con la Russia.
"Un invito all'Ucraina ad aderire alla Nato è una cosa necessaria per la nostra sopravvivenza", ha detto Zelensky in conferenza stampa con il capo del Consiglio dell'Ue, Antonio Costa, in visita con il nuovo Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, l'estone Kaja Kallas.
Zelensky ha sottolineato che l'Ucraina aveva bisogno di essere in una "posizione forte" prima di qualsiasi colloquio con il Cremlino, chiedendo "passi avanti con la Nato" e un "buon numero" di armi a lunga gittata per difendersi.
"Solo quando avremo tutti questi elementi e saremo forti, dopo, dovremo stabilire l'importantissimo programma di incontro con uno o l'altro degli assassini", ha proseguito il leader ucraino, aggiungendo che l'Ue e la Nato dovrebbero essere coinvolte in qualsiasi negoziazione. Zelensky ha poi insistito sul fatto che Kiev non era "delirante" sulle sue prospettive con la Nato e ha ammesso che c'era una profonda riluttanza da parte del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, insieme ai leader di paesi come l'Ungheria.
"Siamo stati al vostro fianco sin dal primo giorno di questa guerra di aggressione, e potete contare su di noi per continuare a stare al vostro fianco", ha detto Costa a Zelensky, assicurando a Kiev il sostegno "incrollabile" dell'Unione europea. Kallas ha valutato che per Kiev "la più forte garanzia di sicurezza è l'adesione alla Nato".
"Dobbiamo assolutamente discuterne: se l'Ucraina decide di tracciare una linea da qualche parte, come possiamo garantire la pace in modo che Putin non vada oltre", ha detto la neo responsabile della diplomazia Ue. Kallas ha inoltre affermato che l'Ue "non dovrebbe davvero escludere nulla" sulla questione dell'invio di truppe europee per aiutare a far rispettare un futuro cessate il fuoco. Ha anche affermato che l'Ue avrebbe utilizzato un "linguaggio transazionale" per cercare di convincere il presidente Donald Trump che sostenere Kiev era nell'interesse degli Stati Uniti.
"Gli aiuti all'Ucraina non sono carità.Una vittoria per la Russia incoraggia sicuramente Cina, Iran e Corea del Nord", ha prospettato Kallas, in carica da oggi.
L'Europa nel suo insieme ha speso circa 125 miliardi di dollari per sostenere l'Ucraina dall'invasione russa del 2022, contro i 90 miliardi degli Stati Uniti, secondo il Kiel Institute. Trump ha espresso dubbi sulla continuazione degli ingenti aiuti all'Ucraina e ha invitato i paesi Ue a fare di più. I diplomatici della Nato affermano che sembrano esserci scarse prospettive che l'alleanza conceda presto l'adesione all'Ucraina, data l'opposizione di una serie di membri cauti.