AGI - Secondo indiscrezioni di fonti dell'amministrazione americana raccolte dalla Afp, gli Stati Uniti si preparerebbero a fornire mine antiuomo all'Ucraina. Si tratterebbe di "mine antiuomo non persistenti" (dotate cioè di un dispositivo di autodistruzione o auto-disattivazione) per rafforzare le difese ucraine contro l'invasione russa, ha detto all'AFP un alto funzionario americano.
Questa decisione arriva dopo il via libera dato domenica dal presidente Joe Biden all'Ucraina per l'uso contro il territorio russo di missili a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti.
L'annuncio dell'invio delle mine antiuomo giunge all'indomani della pubblicazione da parte delle Nazioni Unite di un rapporto in cui si dimostra che il numero delle vittime di questo particolare tipo di arma, vietata dal Trattato di Ottawa del 1997, è aumentato nel 2023 del 22% rispetto all'anno precedente, arrivando a 5.757 casi, a causa dell'ampio utilizzo in conflitti come quelli in Birmania (Myanmar) o Ucraina.
Lo studio annuale della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo, una coalizione di organizzazioni insignita del Premio Nobel per la pace anche nel 1997, ha dettagliato che delle vittime accertate almeno 1.983 sono morte e 3.663 sono rimaste ferite, mentre lo stato di altre 111 è sconosciuto.
Le vittime di quest'arma sono state registrate l'anno scorso in 55 paesi, tra cui la Birmania è stata la più colpita per la prima volta da quando sono stati condotti questi studi con 1.003 morti o feriti, mentre la Siria, che aveva occupato il primo posto nei tre anni precedenti, è stata al secondo posto con 933 vittime. Seguono Afghanistan (651), Ucraina (580), Yemen (499), Nigeria (343), Burkina Faso (308) e Mali (174), secondo un rapporto che, insieme agli ultimi tre paesi citati, mette in guardia sul rischio rapido avanzamento dell'utilizzo delle mine antiuomo nella regione del Sahel, colpita da molteplici conflitti.