AGI - La tavola da backgammon più antica del mondo, vecchia di ben 2.100 anni, è esposta nella antica città di Syedra, località della costa sud della Turchia nella provincia di Antalya. "Ludus duodecim scriptorum", "il gioco delle dodici linee", diffuso e ampiamente praticato nelle tabernae, nei circhi e nelle case nobili nell'antica Roma. Una tavola antichissima, restaurata e dopo anni di lavori ora in mostra e anche utilizzabile dai visitatori, seppure protetta da un vetro antiproiettile.
I due giocatori danno il via al gioco di strategia con il lancio dei dadi. Chi ottiene il punto più alto inizia. La somma dei due dadi serve a muovere una pedina, altrimenti il punteggio di un solo dado consente di muovere una prima pedina, la seconda viene messa in base al punteggio dell'altro dado. Obiettivo è azzerare le 6 pedine dell'avversario in un classicissimo 'bianchi contro neri'. La tavola di Syedra rappresenta un pezzo del percorso che ha portato il backgammon dalla notte dei tempi fino a noi. Il primo ritrovamento di una tavola di un gioco riconducibile al backgammon è stato datato a circa 4500 anni fa, al cosiddetto Gioco reale di Ur, ritrovato nella tomba del re della città che si trova nell'attuale Iraq.
Da lì è partito il viaggio di un gioco che, attraverso il passaggio in Turchia, è poi entrato nella cultura dei romani ed e giunto fino a noi. Oltre alla versione europea, lo stesso gioco è conosciuto come 'tavla' in larga parte del Medio Oriente e soprattutto in Turchia. Negli angoli delle grandi città e di piccoli villaggi e facile vedere gente concentrata per avere la meglio sull'avversario, mentre si sorseggiano litri di tè nero. Solo a Syedra però si può giocare su una tavola unica. Basta portare da casa dadi e pedine per dare vita a una partita a backgammon indimenticabile, 'storica', nel vero senso della parola.