AGI - Nuova ondata di protesta degli agricoltori francesi per denunciare la prospettiva di un accordo tra l'Unione europea e il Mercosur. In concomitanza sono in corso 85 azioni dimostrative ai quattro angoli del Paese, ma "non vogliamo un blocco concreto come l'anno scorso", ha riferito alla radio Rmc Pierrick Horel, presidente dei Giovani Agricoltori (Ja).
La portata del movimento "sarebbe di nuovo senza precedenti perché riteniamo che gli agricoltori siano ancora infastiditi da un governo che è lento a reagire", ha avvertito Yohann Barbe, portavoce della Fnsea, in un intervento a radio Europe 1. È stata l'alleanza di maggioranza dei sindacati agricoli (Fnsea-Ja) a indire questa giornata di azione nazionale.
Ieri il ministro dell'Interno Bruno Retailleau ha avvertito che ci sarebbe stata "tolleranza zero" in caso di blocco delle strade. Già in serata, i contadini si sono recati in corteo nei pressi della base aerea di Villacoublay, vicino a Parigi, per denunciare il progetto di accordo di libero scambio con i Paesi del Mercosur, bloccando due delle tre corsie di traffico sulla nazionale 118, dove alcuni di loro erano ancora presenti questa mattina con i loro trattori dopo aver trascorso la notte sul posto.
Il Coordinamento rurale ha invece scelto di aspettare la riunione del suo congresso, domani e dopodomani, per amplificare eventualmente la sua mobilitazione. Il sindacato, che sostiene di aver guadagnato migliaia di nuovi membri dallo scorso anno, promette "una rivolta agricola" con un "blocco del trasporto alimentare" da mercoledì nel sud-ovest se "non si noterà alcun progresso" nel dossier Mercosur.
Meno di un anno dopo un vasto movimento di rabbia nelle campagne, che lo scorso gennaio ha provocato il blocco di alcuni tratti delle autostrade del Paese, i sindacati agricoli invitano ancora una volta le loro truppe a manifestare, ma in ordine sparso, in vista delle elezioni professionali che si terranno a gennaio.
Colpiti dagli scarsi raccolti e dall'emergere di malattie animali, credono di non aver ancora raccolto i frutti della rabbia dello scorso inverno. E considerano gli standard più complessi che mai e il reddito insufficiente. Se le tasse sui carburanti agricoli sono state uno dei catalizzatori della mobilitazione dello scorso anno, quest'anno ad accendere il malcontento contadino è la proposta di accordo di libero scambio dell'Unione Europea con i paesi del Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Bolivia).
Cosa prevede l'accordo Mercosur
Nonostante l'opposizione della classe politica e degli operatori agricoli francesi, l'Ue sembra determinata a firmare questo accordo entro la fine dell'anno, che consentirà ai paesi dell'America Latina di vendere più carne di manzo, pollo o zucchero senza dazi doganali in Europa. Diversi Paesi europei, tra cui Spagna e Germania, vogliono la conclusione dell'accordo, che favorirebbe l'esportazione di automobili, macchinari e prodotti farmaceutici dall'Unione Europea. Ma gli agricoltori francesi temono la concorrenza sleale di prodotti non soggetti alle rigide norme ambientali e sanitarie vigenti in Europa. Ecco perché la Fnsea e il suo alleato Ja hanno scelto di rilanciare la mobilitazione oggi e domani, in concomitanza col G20 in Brasile.
A Buenos Aires, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato ieri che la Francia non "firmerà cosi' com'è" il trattato di libero scambio.