AGI - Il presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, ha guidato una delegazione di 238 persone alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29) in corso a Baku, in Azerbaigian. La partecipazione record è stata resa nota dagli organizzatori del summit, suscitando critiche per le spese sostenute, considerate eccessive rispetto agli standard di altri Paesi. Oltre alla delegazione ufficiale del governo, altre 44 persone sono presenti al summit nella categoria denominata "Overflow" e parteciperanno a proprie spese.
A titolo di confronto, Paesi con popolazioni più numerose inviano delegazioni più ridotte: il Sudafrica (60 milioni di abitanti) ha inviato 51 rappresentanti, la Francia 63, il Mozambico 78 e il Botswana 39. Secondo quanto riportato da ZimLive, ciascun membro della delegazione ufficiale del governo riceve un'indennità giornaliera di 1.000 dollari per la durata del summit di cinque giorni, generando una spesa complessiva di circa 1,2 milioni di dollari.
Anche i dettagli sul viaggio di Mnangagwa hanno destato polemiche. Il presidente è partito da Harare domenica a bordo di un jet privato, un Boeing 737-700 BBJ, noleggiato dalla Royal Jet Services di Dubai, al costo di 12.700 dollari l’ora. L’aereo, dotato di 34 posti (inclusi 8 posti Vip, 8 in business class e 18 standard) e di una camera da letto privata, ha affrontato un volo di andata e ritorno di 18 ore tra Harare e Baku, per un costo stimato di oltre 200.000 dollari, a cui si sommano le spese per i voli a vuoto tra Dubai e Harare. Il costo totale della partecipazione dello Zimbabwe alla COP29, inclusi i voli commerciali per i delegati, si prevede raggiunga i due milioni di dollari. Questa spesa avviene in un momento particolarmente critico per il Paese, alle prese con la peggiore siccità degli ultimi 40 anni e una crescente necessità di aiuti alimentari per larga parte della popolazione.