AGI - Sono passati 9 anni da quella sera del 13 novembre 2015 in cui Parigi piombò nell'orrore in seguito a una serie di attacchi terroristici che provocarono 130 vittime, fra le quali anche la giovane italiana Valeria Solesin, e più di 400 feriti anche molto gravi. Le vittime sono salite a 133 negli anni successivi: tre dei "sopravvissuti" non hanno retto al dolore e alla sindrome post traumatica e si sono tolti la vita. L'ultimo, nel maggio scorso, è stato Fred Dewilde, un disegnatore che all'epoca degli attacchi aveva 49 anni e avrebbe poi anche raccontato la sua esperienza in una "graphic novel", Mon Bataclan, nel 2016: il suo nome sarà pronunciato assieme a tutti gli altri per la prima volta oggi.
Come negli anni passati a esclusione del 2020 pandemico, sono in corso commemorazioni solenni e spontanee durante tutta la giornata. Gli attentati allo Stade de France, alla sala concerti Bataclan e ai tavolini esterni di alcuni bar dei 10/mo e 11/mo arrondissement furono subito rivendicati dall'Isis. La spaventosa serata cominciò a Saint Denis: non riuscendo a entrare nello stadio dove si svolgeva una partita di calcio amichevole fra la Francia e la Germania, alla presenza dell'allora presidente Francois Hollande, tre terroristi si fecero esplodere senza provocare altre vittime.
Quasi contemporaneamente, tre complici sparavano alla cieca sugli avventori delle "terrasses" particolarmente affollate il venerdì sera; due di loro si sono poi dati alla fuga mentre un terzo si è fatto esplodere. Ma il bilancio più pesante fu quello della strage del Bataclan.
Nella sala concerti di circa 1.500 persone stavano assistendo alla performance del gruppo americano Eagles of Death Metal: tre terroristi aprirono il fuoco sul pubblico, a concerto appena iniziato, continuando a lungo a colpire, seminando morte e terrore e inseguendo le loro vittime in tutti gli angoli del locale, fino al successivo intervento della polizia che li uccise. Quella stessa notte, il presidente Hollande definì quanto accaduto "un atto di guerra commesso da un esercito terrorista"; fu deciso lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale e cominciò una caccia all'uomo per trovare i terroristi in fuga.
Cinque giorni dopo, uno degli organizzatori e due complici furono uccisi in un blitz a Saint Denis, mentre l'unico sopravvissuto del commando del 13 novembre, il belga-marocchino Salah Abdeslam, sarebbe arrestato a Bruxelles il 18 marzo 2016, dopo 4 mesi di fuga e pochi giorni prima degli ulteriori attentati che avrebbero ucciso 32 persone nella capitale belga. Dal settembre 2021 al giugno 2022 a Parigi, durante il più grande processo penale della storia di Francia centinaia di persone, vittime e parenti, sono state udite come testimoni: fra queste anche la madre di Valeria Solesin, Luciana Milani.
La loro ricostruzione e le emozioni che ne sono scaturite è stata raccontata dallo scrittore francese Emmanuel Carrère nel suo V13. Al termine del processo, sono state emesse venti condanne e Abdeslam dovrà scontare l'ergastolo.