AGI - "Voglio essere chiaro: non sono qui per rappresentare un partito politico. Non sono qui per rappresentare uno Stato membro. Sono qui oggi per affermare il mio impegno per l'Europa. Sono consapevole dei requisiti imposti ai membri della Commissione in base ai trattati e al codice di condotta. Se confermato, li rispetterò rigorosamente e agirò sempre e solo nell'interesse della nostra Unione e dei nostri cittadini. Sono anche consapevole che il ruolo di vicepresidente esecutivo comporta una grande responsabilità. Per la prima volta, a un vicepresidente esecutivo vengono affidati la coesione e le riforme". Lo ha dichiarato Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo designato per la Coesione e le riforme, nella sua audizione di conferma al Parlamento europeo.
"La politica di Coesione è circa 1/3 dell'attuale bilancio pluriennale. Deve rimanere centrale nel prossimo Qfp ed essere adeguatamente finanziata. Deve essere meglio allineata alle priorità dell'Unione, preservando al contempo i suoi principi fondamentali di approccio basato sul luogo, governance multilivello e partenariato. Per tutte queste ragioni, dovremmo lavorarci insieme. Se confermato, mi impegno a lavorare fianco a fianco con voi nei prossimi mesi durante la discussione sul prossimo Qfp e anche per la prossima revisione di medio termine degli attuali programmi, dove parlerò con gli Stati membri".
Il modo migliore per andare avanti è sempre quello di unirsi e avere un dialogo aperto e costruttivo
"Durante i miei anni in questo Parlamento, sono stato onorato di lavorare fianco a fianco con molti di voi. Abbiamo collaborato positivamente e agito sempre con rispetto reciproco. Questo è il mio approccio. Ho rispettato l'opinione di tutti, anche quando era diversa dalla mia. Il modo migliore per andare avanti è sempre quello di unirsi e avere un dialogo aperto e costruttivo. Nonostante visioni e posizioni politiche diverse, siamo un'unione di 27 paesi. Questa è la nostra forza, le nostre diverse culture, storie e prospettive che si uniscono".
"L'Europa è la nostra casa, dal design unico e unita nella diversità. La nostra responsabilità comune è quella di lavorare insieme per il futuro del nostro continente e dei suoi cittadini" ha detto Fitto.
Riforme e investimenti entro il 2026
"In qualità di vicepresidente esecutivo, lavorerò a stretto contatto con il commissario per l'economia e la produttività per consentire agli Stati membri di realizzare riforme e investimenti entro il 2026. Questa è la nostra responsabilità collettiva".
L'Europa è la nostra casa, dal design unico e unita nella diversità
"In Italia non è stato fatto quello che è apparso nella comunicazione, la riforma della politica di coesione è stata proposta dal governo e approvata d'intesa con la Commissione europea, è stata inserita come una delle riforme del Rrf, e soprattutto ha visto un percorso di confronto con regioni e autonomie locali, e alla fine ha visto l'approvazione da parte dei sindaci - e nel suo gruppo c'è il presidente dei sindaci italiani, che può confermarglielo - e delle regioni". Fitto ha risposto a una domanda del coordinatore dei Socialisti e democratici Marcos Ros Sempere che lo interrogava in merito alla riduzione del ruolo delle regioni e degli enti locali nella politica di coesione italiana. "Sul ruolo delle regioni: ho passato 16 anni in un consiglio regionale, in una delle regioni più beneficiarie fondi di coesione. Uno dei primi incontri preparatori è stato con il Comitato delle regioni. Le regioni e le autonomie sono perni centrali, soprattutto sul fronte di una politica tagliata su misura basata su una conoscenza specifica dei territori", ha aggiunto Fitto.
"Noi partiamo da un dato che è emerso anche nel nono rapporto sulla Coesione: il tema relativo alle regioni che sono nella cosiddetta trappola dello sviluppo. Parliamo di 46 regioni bloccate in questa trappola e altre 36 regioni a rischio. Quindi è un tema vero che riguarda milioni di cittadini e è importante cercare di partire dalle esperienze positive alle quali si è fatto riferimento per poter mettere in campo tutto il meccanismo dell'incentivazione dei talenti" - ha poi aggiunto Fitto - "Porsi la grande questione di questi territori in cui lo scenario futuro che si sta affacciando e uno scenario nel quale la popolazione invecchia i giovani vanno via. Quindi abbiamo veramente un problema di prospettiva di futuro", ha aggiunto.
"Mi impegno ad attuare norme su stato di diritto"
"Io sono qui anche perché il mio Governo guidato da Giorgia Meloni mi ha proposto di questo. Io sono onorato, come ho detto e lo sottolineo. Detto questo se parliamo dello stato di diritto diventa difficile l'esercizio di estrapolare qualche dichiarazione da un dibattito politico di qualche anno fa con il ruolo politico che ognuno di noi ha. Io oggi sono qui per un'altra questione, per rappresentare la Commissione europea". Ha detto Fitto, rispondendo a una domanda sulle sue posizioni quando era europarlamentare in merito alla procedura sullo stato di diritto contro la Polonia.
"Da ministro degli Affari europei ho partecipato al dialogo sullo stato di diritto. In questi due anni ho incontrato più volte la vicepresidente Jourova e il commissario Reynders. L'Italia da me rappresentata in quel contesto ha sempre dato un contributo molto positivo. L'articolo due del Trattato, peraltro, ci spiega che lo Stato di diritto è un valore fondante e io non ho alcuna difficoltà a sottolinearlo, a condividerlo e a ribadirlo e ad assumere l'impegno che le previsioni della Carta dei diritti fondamentali e le previsioni dei trattati e tutte le norme conseguenti che gli strumenti di attuazione dello Stato di diritto mi vedono assolutamente d'accordo e nel mio ruolo di vice presidente designato e Commissario prendo l'impegno qui a poter rappresentare e a dare attuazione concreta a quanto previsto all'interno di queste disposizioni", ha assicurato.
"Sul green deal condivido linee guida"
"Io partirei dalle linee guida della presidente della Commissione, von der Leyen, che affrontano questo tema in modo specifico per dire che io le condivido, condividendo le linee guida della presidente. Evidentemente condivido le scelte fondamentali". Ha detto Fitto riferendosi al green deal.
"Esiste un tema collegato anche al cambiamento di carattere generale del sistema economico sociale degli accadimenti. Noi siamo andati incontro a una grave crisi energetica con l'invasione dell'Ucraina. La Commissione europea ha prontamente messo in campo un provvedimento importante come il RepowerEu. È stato un elemento di integrazione. Non dobbiamo avere una rigidità degli approcci, dobbiamo essere in grado di capire l'evoluzione complessiva. Gli obiettivi finali sono sicuramente degli obiettivi da garantire, per i quali io non ho alcuna difficoltà a confermare la mia posizione", ha aggiunto.
"Ma è evidente che nel corso della realizzazione ci possono essere situazioni per le quali magari adeguare a scenari nuovi, perché la rigidità non ci porta da nessuna parte. Tutta la discussione che stiamo facendo fino a oggi è proprio collegata al tema della flessibilità, perché questo è un tema centrale. Quindi io condivido le linee guida della presidente e prendo l'impegno a realizzarle senza alcun tipo di difficoltà e dico però che anche in quelle linee guida che nel suo discorso sono delle aperture a delle esigenze di cui noi abbiamo bisogno. Su quelle ci confronteremo in modo assolutamente positivo e propositivo", ha insistito.
"In merito alla mia astensione e all'astensione dei Fratelli d'Italia" sul Next Generation Eu "in quel momento, avevamo dubbi sull'attuazione e su alcuni aspetti legati a questioni che non erano ancora chiare, e infatti, non abbiamo votato contro. Se avessimo votato contro, se avessi votato contro, avreste avuto una legittima aspettativa con questa domanda. Un'astensione è un modo di aspettare. Basandomi sull'esperienza che ho avuto come ministro per il Recovery in Italia, mi porta a esprimere che la nostra esperienza è stata positiva. Se dovessi votare domani, voterei a favore" ha detto rispondendo a una domanda dell'eurodeputata del Movimento 5 stelle, Valentina Palmisano, sull'astensione di Fdi al voto su Next Generation Eu.
Soldi della coesione alle armi? Notizia priva di fondamento
"Il Financial Times che ha esaminato il suo programma scrive che vuole liberare miliardi di fondi dalla Coesione per spostarsi verso difesa e armi. Conferma che questa è la sua intenzione". È la domanda che l'eurodeputata del Movimento 5 stelle, Valentina Palmisano, ha rivolto al vicepresidente esecutivo designato per la Coesione e le riforme, Raffaele Fitto, nella sua audizione di conferma al Parlamento europeo. "È un articolo del Financial Times. Non è una notizia della Commissione europea. Se sarò confermato, penso che ci conosceremo meglio. Non rilascio dichiarazioni molto facilmente, anzi quasi mai, nè commento un articolo che non proviene da una fonte della Commissione. Pertanto, non vorrei commentare qualcosa che è senza fondamento".
Fitto incalzato è tornato anche in seguito a ribadire che "L'acquisto di armi con i fondi di Coesione non è possibile, è vietato. È noto quindi non ho altro da aggiungere, non lo commento. È difficile inseguire un articolo di giornale, comunque non è previsto, non è possibile".
Sono un fascista? Decidete voi
"Se le do l'idea di un fascista, faccia lei, decidete voi, a me sembra che siano temi e argomenti lontanissimi da qualsiasi ipotesi reale, è una suggestione che sinceramente non riesco nemmeno a cogliere". Lo ha detto il vicepresidente esecutivo designato Raffaele Fitto rispondendo a un'eurodeputata spagnola del gruppo dei Verdi che lo accusava di avere una "traiettoria di connivenza con il neofascismo".
Raddoppiare il fondo case, da 7 a 14 miliardi
"Il tema alloggi è un tema caratterizzante, ci sono due questioni, quella delle città e delle aree rurali e interne, ci sono due diverse dinamiche sul recupero del patrimonio, sui nuovi interventi, sull’accessibilità delle case. Ecco perché l'intervento, l'investimento è quanto mai fondamentale. Ripeto quello che ha detto la presidente von der Leyen, che ha confermato il commissario Jorgensen, e che io condivido: l'obiettivo è raddoppiare la cifra, da 7 a 14 miliardi di euro nel corso dei prossimi mesi e anni" e "Anche io mi impegno a confermare questo obiettivo e a creare le condizioni da subito, nella revisione di medio termine che avremo nell'ambito dell'attuale programma, ma anche e soprattutto in previsione del nuovo programma".