AGI - Decine di migliaia di persone hanno marciato ieri a Valencia per esprimere la loro rabbia per la gestione delle inondazioni mortali da parte delle autorità. "Assassini! Assassini!", ha gridato una folla di circa 130 mila persone innalzando cartelli che denunciavano il presidente regionale e il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez: "Il popolo valenciano è stato abbandonato per cinque giorni alla sua sorte". Quattro manifestanti sono stati arrestati e 31 agenti di polizia sono rimasti feriti negli scontri. Come hanno riferito a Efe fonti della polizia, sembra che gli autori dei disordini appartengano all'estrema sinistra e fin dall'inizio della protesta abbiano cercato di disperderla.
Alla fine, un gruppo di manifestanti violenti ha attaccato gli agenti mentre si dirigevano verso la Generalitat e questi sono dovuti intervenire. All'inizio della manifestazione si sono verificati incidenti davanti al Municipio, dove un gruppo di giovani ha lanciato razzi e fango in un'azione che ha richiesto l'intervento della polizia antisommossa. Successivamente, al termine della manifestazione e nei pressi di Plaza de la Virgen, fango, sedie e altri oggetti sono stati nuovamente lanciati contro gli agenti, che sono intervenuti nuovamente.
La regione è stata la più colpita dalle inondazioni del mese scorso, le più gravi da decenni, che hanno ucciso almeno 220 persone e lasciato città e paesi sommersi dal fango. La gente del posto è furiosa per la mancanza di allerta, alcuni sottolineano che gli avvisi ufficiali per le inondazioni erano arrivati sui telefoni delle persone quando le auto erano già state spazzate via. Ma c'è anche la rabbia per quella che i critici dicono essere stata la lenta risposta delle autorità in seguito alle mortali inondazioni improvvise che hanno colpito circa 80 città della regione.
Polizia e manifestanti si sono affrontati in un'atmosfera tesa. Gruppi di giovani di diversa provenienza hanno cominciato a rimproverare gli agenti e a lanciare bottiglie di plastica, scope e altri oggetti. La polizia ha caricato gli assembramenti per disperderli, usando anche i manganelli secondo quanto riporta la stampa spagnola. La manifestazione è iniziata nella piazza di fronte al municipio prima di una marcia verso la sede regionale di Valencia. "La gestione di Mazon è stata scandalosa e dovrebbe dimettersi", ha detto all'Afp Julian Garcia, 75 anni. "Nelle ore precedenti, avrebbero dovuto avvertire la gente di stare all'erta, di non portare i figli a scuola, di non prendere la macchina per andare al lavoro", ha aggiunto.
Alcuni dei manifestanti hanno intonato quello che è diventato il ritornello delle ultime settimane: "Solo el pueblo salva el pueblo!" (Solo il popolo salva il popolo).
Delle 220 morti confermate finora, 212 sono state registrate nella regione di Valencia. Le operazioni di pulizia in alcuni villaggi, e la ricerca dei corpi di decine di persone scomparse, sono ancora in corso. I dimostranti hanno marciato anche in altre città della Spagna, tra cui Madrid e Alicante.