AGI - Caos in Georgia all'indomani delle elezioni legislative: i partiti di opposizione e la stessa presidentessa del Paese, espressione del blocco filo-europeo uscito sconfitto dalle urne secondo i dati ufficiali, contestano i risultati, non riconoscono l'esito del voto denunciando una 'operazione russa' e si preparano a manifestazioni di piazza. Secondo i dati ufficiali della Commissione elettorale georgiana, il partito filo-russo al potere da 12 anni nel Paese, 'Sogno Georgiano', ha ottenuto oltre il 54%, mentre le forze filo-Ue si sono fermate sotto il 40%. Ma le opposizioni contestano i dati. Cosi' come la presidentessa del Paese: "Non riconosco queste elezioni, perché riconoscerle significa riconoscere l'acquisizione russa della Georgia, la subordinazione della Georgia alla Russia", denuncia la presidentessa, Salome' Zourabichvili, filo-occidentale e in contrasto con il governo, denunciando una "falsificazione totale" del voto.
La stessa presa di posizione era arrivata poche ore prima dal blocco dei partiti di opposizione: "Noi della Coalizione per il Cambiamento non entreremo in questo Parlamento illegittimo. Le elezioni sono state un'operazione speciale russa in Georgia", denunciano i leader di 'Coalition 4 change', il blocco di partiti filo-europei. "L'operazione speciale si e' basata molto sulle tecnologie. Non e' una coincidenza che non ci sia stata alcuna verifica affidabile per quanto riguarda i dispositivi elettronici impiegati", aggiungono gli esponenti dell'opposizione. Gli stessi osservatori indipendenti di Osce, Ue e Nato hanno definito il voto in Georgia "viziato da disuguaglianze, pressioni e tensioni". Il partito al governo ha beneficiato di "numerosi vantaggi", soprattutto finanziari, si sono verificati "casi di compravendita di voti" e violazioni del "segreto del voto", fanno sapere. Un appello a non riconoscere il voto arriva anche dall'ex presidente e gia' leader dell'opposizione giorgiana, Mikheil Saakashvili: l'eroe della 'Rivoluzione delle rose' del 2003, in carcere dal 2021, che chiama alla piazza e invoca "proteste di massa". "Nessuno dovrebbe entrare in Parlamento. Ora e' il momento delle proteste di massa. Dobbiamo mostrare al mondo che stiamo lottando per la libertà'' e che siamo un popolo che non tollerera' l'ingiustizia", dice.
La reazione della Ue
"Dopo le elezioni parlamentari in Georgia, ho intenzione di inserire la Georgia nell'agenda del Consiglio informale di Budapest. Prendiamo atto della valutazione preliminare dell'OSCE/ODIHR e invitiamo la Commissione elettorale centrale e le altre autorità competenti ad adempiere al loro dovere di indagare e giudicare in modo rapido, trasparente e indipendente le irregolarità elettorali e le relative accuse. Queste presunte irregolarità devono essere seriamente chiarite e affrontate". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "Ribadiamo l'appello dell'UE alla leadership georgiana affinché dimostri il suo fermo impegno nei confronti del percorso del Paese verso l'Unione Europea, anche in linea con le conclusioni del Consiglio di giugno e ottobre. Oggi è fondamentale un dialogo costruttivo e inclusivo tra tutti gli schieramenti politici. Il Consiglio di novembre valuterà la situazione e definirà i prossimi passi nelle nostre relazioni con la Georgia", aggiunge.
La missione di Orban
Il primo ministro ungherese e presidente di turno della Ue, Viktor Orban è atteso in Georgia. Lo ha annunciato il governo di Tbilisi. Orban è stato il primo leader straniero a congratularsi con il premier georgiano, Irakli Kobakhidze, per la vittoria alle elezioni del partito filo-russo 'Sogno georgiano'. In un post su X pubblicato pochi minuti dopo la chiusura delle urne, il capo del governo ungherese ha parlato di "vittoria schiacciante" del partito al potere. La visita del primo ministro ungherese durerà due giorni, dal 28 al 29 ottobre. Il presidente magiaro sarà accompagnato da una delegazione di ministri e funzionari ungheresi.