AGI - Le elezioni generali di domenica in Giappone saranno un test per il nuovo primo ministro Shigeru Ishiba che cercherà di consolidare la sua posizione al vertice del Partito Liberal Democratico (Ldp), al potere dal dopoguerra ma afflitto da scandali. Proprio per questo motivo, pochi giorni dopo il suo insediamento Ishiba ha sciolto la camera e indetto elezioni anticipate. Il rischio paventato dagli ultimi sondaggi è quello di una perdita di consensi per l'Ldp che potrebbe dover cedere dei seggi all'opposizione. Nel Parlamento uscente l'Ldp ha 247 seggi su 465, quindi l'obiettivo è quello di riuscire a mantenere la maggioranza con il suo partner di coalizione, Komeito. Secondo l'ultimo sondaggio del quotidiano Asahi, il partito storicamente al potere potrebbe perdere fino a 50 seggi: se la sconfitta venisse confermata, sarebbe un duro colpo per il primo ministro, ipotecando la sua capacità a governare.
Ishiba e il suo Ldp devono fare i conti con i contraccolpi di uno scandalo sui fondi neri, costato caro al suo predecessore Fumio Kishida che allontanò i ministri coinvolti, sciolse le fazioni influenti e si dimise nel tentativo di riconquistare la fiducia del pubblico.Sebbene la popolarità dell'Ldp abbia toccato un minimo del 25,5% a giugno - il più basso da quando ha ripreso il potere nel 2012 - rimane il partito più popolare in un panorama politico frammentato, con il sostegno del 35,1% degli intervistati in un sondaggio di metà ottobre dell'emittente pubblica NHK. Il suo partner di coalizione di lunga data è il Komeito, un partito sostenuto da un grande gruppo laico buddista che ha spesso dato un sostegno cruciale alla campagna elettorale dei liberali. Intanto il principale partito di opposizione, il Partito Democratico Costituzionale del Giappone (Cdpj), si sta facendo strada. Il sondaggio Asahi ha stimato che il Cdpj potrebbe ottenere fino a 140 seggi alle elezioni, rispetto ai 98 precedenti.
Oltre a questa sfida politica, la posta in gioco principale del voto del 27 ottobre riguarda l'economia e le crescenti tensioni regionali con Cina, Corea del Nord e Russia. In cima alle preoccupazioni dei giapponesi c'è l'inflazione che ha colpito il cibo e le necessità quotidiane, motivo per cui Ishiba ha chiesto ai ministri di elaborare un nuovo pacchetto economico per attutire il colpo alle famiglie dall'aumento del costo della vita. Il premier intende anche rivitalizzare le aree rurali spopolate. Ishiba si è impegnato a "garantire che l'economia giapponese esca dalla deflazione" e vuole aumentare i redditi attraverso un nuovo pacchetto di stimoli e il sostegno alle famiglie a basso reddito. Di fronte, l'opposizione del Cdpj ha annunciato piani per aumentare la spesa sociale, compresa l'istruzione universitaria gratuita.
Un'altra questione spinosa è se consentire alle donne di mantenere i loro cognomi da nubili dopo il matrimonio: un tema su cui i partiti di opposizione sperano di ottenere il sostegno dei liberali. Il ministero della Giustizia afferma che, a sua conoscenza, il Giappone è l'unica nazione che richiede alle coppie sposate di scegliere uno dei loro cognomi, quasi sempre quello del marito. Il conservatore Ldp, più cauto, cita "i valori tradizionali della famiglia". Sul fronte diplomatico, Ishiba ha chiesto di rivedere il trattato di sicurezza tra Giappone e Stati Uniti perché meglio rifletta la sovranità di Tokyo. Sostiene anche la creazione di un'alleanza militare regionale sulla falsariga della Nato per contrastare la Cina, per quanto sia consapevole che non è un risultato raggiungibile "dall'oggi al domani".
Un'altra zona d'ombra per l'Ldp riguarda infine i rapporti tra i suoi deputati e la Chiesa dell'Unificazione, un gruppo religioso diffuso soprattutto negli Stati Uniti e in Asia orientale, che conta milioni di membri e che da molti è considerato piuttosto simile a una setta. La Chiesa dell'unificazione è nota per la figura carismatica del suo fondatore, il reverendo Sun Myung Moon, morto nel 2012, e per l'impero economico che i suoi adepti hanno costruito in tutto il mondo.