AGI - Ilaria Salis non vuole sottrarsi a un processo ma ne vuole uno "giusto ed equo" che pertanto non può svolgersi in Ungheria, dove la oggi eurodeputata di Avs era indagata per un'aggressione ai danni di alcuni estremisti di destra. In conferenza stampa a Strasburgo l'eurodeputata di Avs replica così al premier ungherese, Viktor Orban, che aveva chiesto la revoca dell'immunità parlamentare grazie alla quale, in seguito all'elezione, è uscita dal carcere di Budapest dove era detenuta.
"Rischio fino a 24 anni di carcere duro, pena assolutamente sproposita rispetto ai reati contestati, in un Paese dove non ci sono condizioni minime per un processo equo", ha affermato Salis, che all'Eurocamera siede tra i banchi del gruppo di sinistra The Left, "non è ancora terminato nemmeno il primo grado di giudizio, io sono già condannata da Orban e Kovacs, come da moltissimi membri di Fidesz e di Patrioti di altri Paesi".
"La mia intenzione non è difendermi dal processo ma io voglio difendermi all'interno di un processo che sia rispettoso dei diritti fondamentali, che sia rispettoso del principio di presunzione di innocenza, che sia rispettoso del principio di proporzionalità", ha detto ancora Salis, "io voglio difendermi all'interno di un processo che sia giusto ed equo e il problema è che questo un processo di questo tipo evidentemente non può svolgersi in Ungheria e ne abbiamo già avuto ampie prove"..
"Questa persecuzione, che è cominciata durante la mia detenzione, durante il mio processo, ha assunto poi i connotati di un vero e proprio accanimento quando poi sono stata eletta come europarlamentare. I continui attacchi contro di me, evidentemente pretestuosi, hanno lo scopo di impedirmi di svolgere il mio mandato", ha proseguito Salis, "in sede istituzionale, durante la prima plenaria a luglio, un deputato austriaco del gruppo dei patrioti ha dichiarato che 'c'è una deputata di nome Ilaria Salis che picchia volentieri le persone con un martello e bisogna impedire che vengano portate armi in quest'Aulà' ".
"Viktor Orban, in visita in Italia a settembre, offendendo insieme a me anche tutto il Paese, ha affermato che venire in Ungheria - sto citando - in modo organizzato e commettere atti di violenza contro cittadini che camminano per strada e poi essere eletti al Parlamento europeo è nello stile italiano. Sempre Orban durante la scorsa plenaria ha affermato 'trovo assurdo che qui al Parlamento europeo dobbiamo ascoltare un intervento sullo stato di diritto che abbiamo sentito dall'onorevole Salis che aveva picchiato con delle barre di ferro persone pacifiche per le strade di Budapest'. Non da ultimo, ieri Zoltan Kovacs mi ha diffamato per l'ennesima volta chiamandomi una delinquente comune. Ci sono stati molti altri episodi, ma non mi dilungo oltre", ha raccontato.
"Lo scopo di tutto ciò, evidentemente, è impedire che io possa svolgere il lavoro per cui sono stata votata ed eletta da 178 mila cittadini italiani, europei. E non è certo casuale che la richiesta di revoca dell'immunità sia stata trasmessa il 10 ottobre, ossia il giorno immediatamente seguente alla plenaria, in cui, insieme a moltissimi altri colleghi, io sono intervenuta per criticare duramente la presidenza ungherese. Io andrò avanti con il mio lavoro e auspico che il Parlamento non ceda di fronte alla prepotenza di un Governo autoritario", ha aggiunto Salis.