AGI - L'immagine di un pesce di nome Guggenheim pronto a mangiarne un'altro, prolifera su manifesti, fermate dell'autobus e muri della cittadina basca di Guernica. Sebbene il Guggenheim, inaugurato 27 anni fa, si sia dimostrato un potente motore nel passaggio di Bilbao dal declino post-industriale a centro di turismo culturale, non tutti vogliono che l'esperimento venga replicato, i residenti hanno paura che la nuova sede impatti sulla biosfera della riserva naturale di Urdaibai. I critici sostengono che il nuovo museo, che si svilupperebbe su due siti - uno a Guernica e uno a Urdaibai - rovinerebbe la riserva della biosfera di 22.068 ettari, portando almeno 140.000 visitatori all'anno nello spazio naturale protetto.
Gruppi locali e ONG ambientaliste come Greenpeace, WWF, Ecologists in Action, Friends of the Earth e SEO/BirdLife chiedono che il progetto venga abbandonato. "Non ha senso - dicono - introdurre un numero così elevato di persone a Urdaibai, che è stata dichiarata riserva della biosfera dall'Unesco nel 1984 e le cui paludi salmastre estuariali e scogliere ospitano sia la fauna locale sia gli uccelli migratori, che si fermano lungo il percorso dal Nord Europa all'Africa".
Ma i sostenitori del progetto, che comprendono la Fondazione Guggenheim, il governo basco e le autorità locali e regionali, affermano che il museo fa parte di un più ampio tentativo di rivitalizzare e ripristinare l'area, attirare investimenti e creare posti di lavoro.
Heldu da eguna!
— guggenheimurdaibaistop (@guggenurdaibai) October 19, 2024
Denok batera, Guggenheim Urdaibai proiektuari ezetz esango diogu. Busturialdearen etorkizuna dago jokoan. Inposizioak onartzeko prest gaude?
Botoek ez dituzte agintekeriak legitimatzen.
Entzun herritarron ahotsa: ez eta ez!!#GuggenheimUrdaibaiStop pic.twitter.com/sWStzzGGPl
Gli oppositori sono quasi altrettanto arrabbiati per il modo in cui il progetto è stato finora realizzato quanto per le sue possibili conseguenze. Nonostante quella che gli attivisti definiscono una totale mancanza di consultazione, il punto di ingresso proposto per il museo, la fabbrica Dalia di Guernica, da tempo in disuso e un tempo una delle più grandi aziende produttrici di posate d'Europa, è già stata demolita, salvo la sua attraente facciata degli anni Cinquanta. Secondo i progetti resi pubblici, il sito ospiterà “una residenza e uno spazio di incontro”. Da lì, i visitatori intraprenderanno un percorso che li condurrà a pochi chilometri da Guernica e al sito principale del museo, che sarà costruito a Urdaibai, sul sito di un cantiere navale.
“La cosa principale è che il progetto non è il risultato di un programma o di una pianificazione”, afferma Joserra Díez, membro della piattaforma Guggenheim Urdaibai Stop, che sta coordinando le proteste. “È solo qualcosa che è nato per la fame della Fondazione Guggenheim di Bilbao di vedere come estendere il suo progetto museale di successo”.
Altri, invece, sono più entusiasti della prospettiva di un grande afflusso di visitatori e delle ricadute economiche per tutta la zona.
“Ne abbiamo bisogno”, ha detto il proprietario di un bar locale. “Se hanno intenzione di fare una grande attrazione turistica qui, allora è fantastico. Tutti gli esercizi commerciali qui vogliono più clienti. Perché non dovrebbero volerlo?”.
Fonti del governo regionale basco e delle autorità provinciali della Bizkaia (Biscaglia) hanno tenuto a sottolineare che il loro piano per l'area di Busturialdea non riguarda solo il Guggenheim.
“Si tratta anche di infrastrutture di base per l'istruzione, la sanità, l'occupazione, i servizi igienici, l'approvvigionamento idrico, i trasporti e la creazione di nuove attività economiche”, hanno dichiarato al Guardian. “E il museo viene presentato come un progetto trainante che aiuterà ad affrontare alcuni di questi problemi”.