AGI - Fra meno di tre mesi saranno passati 10 anni da quel 7 gennaio 2015, quando due terroristi islamici, i fratelli Kouachi, irruppero nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo uccidendo 12 persone e ferendone altre 11. Il primo a cui spararono era il trentenne Simon Fieschi, webmaster della testata, che si salvo' nonostante una gravissima ferita alla colonna vertebrale. Quasi dieci anni dopo, il suo corpo è stato ritrovato senza vita in una stanza di albergo a Parigi e la procura sta conducendo le indagini sulla sua morte, non escludendo nessuna ipotesi.
Il quarantenne, che ha perso 7 centimetri di altezza e soffriva di forti dolori oltre che della inevitabile sindrome post traumatica, aveva testimoniato, in piedi sulle sue gambe, in occasione del processo contro l'unico dei responsabili dell'attentato ancora in vita, Peter Cherif, nel 2020, raccontando del suo stato fisico e psicologico.
"Quando il corpo viene colpito in modo così grave, non puoi crollare subito anche psicologicamente - aveva spiegato - Succede più tardi, quando lo stato fisico si stabilizza. Non ho avuto depressione, ma posso dire che sono in una fase post-traumatica e che rimarrò li' per tutta la vita".
Il suo ufficio era il primo che si incontrava entrando nella sede del giornale in rue Nicolas-Appert. È quindi stato lui la prima persona a cui Kouachi ha sparato, lasciandolo a terra e dirigendosi verso la redazione in pochi secondi.
Il proiettile lo aveva colpito alla base del collo sul lato destro uscendo all'altezza della scapola sinistra. "Nel suo tragitto, ha colpito la colonna vertebrale e l'esplosione ha compresso il midollo spinale", ha spiegato lo stesso Fieschi.
"La lesione alla colonna vertebrale ha ridotto la mia altezza di 7 centimetri". Inizialmente completamente paralizzato, avrebbe passato 8 mesi in ospedale e successivamente in "riabilitazione perenne". E se, prima di quel 7 gennaio 2015, poteva allacciarsi le scarpe come tutti gli altri, poi ha "perso l'opposizione del pollice, il che mi impedisce di pizzicare pollice e indice e rende molto difficile la presa. Sembra stupido, ma non posso più mostrare il dito medio, a volte mi prude", aveva aggiunto, in pieno spirito Charlie Hebdo.
"Sopravvissuto all'attentato a "Charlie", Simon Fieschi ha lottato per superare l'orrore di cui era stato una delle vittime. Ci sono cicatrici che molti non vedono più ma che non guariscono mai. Non dimentichero' mai Simon. Mando il mio affetto alla sua famiglia", ha scritto l'allora presidente della Repubblica Francois Hollande, su X.
Descritto come un amante del musicista Keith Jarret, dell'eroe dei fumetti Gaston Lagaffe e del filosofo Emil Cioran, ha parlato anche nelle scuole per condividere la sua storia. Di fronte agli studenti delle scuole superiori, ha detto di sentire "il senso di colpa del sopravvissuto". La redazione di Charlie Hebdo si è detta "devastata dalla morte dell'amico", descritto come "divertente, vivace, instancabile difensore della liberta'".