AGI - Una controversa riforma è stata varata nel territorio del Nord dell'Australia dove l’età penale è stata abbassata da 12 a 10 anni, in un tentativo di contrastare l'aumento della delinquenza giovanile. Si tratta effettivamente della regione con la più alta percentuale di minorenni detenuti nel Paese, pertanto la misura è stata accolta come un tentativo di arginare il fenomeno, ma si teme che possa avere un duro impatto sui giovani aborigeni.
La misura è stata approvata con una votazione del parlamento regionale che si è espresso a favore della modifica legislativa che abbassa l’età penale di due anni, invertendo una riforma intrapresa l'anno scorso. Il nuovo governo regionale del partito conservatore Liberale, eletto nelle elezioni di agosto e salito al potere due settimane fa, ha sostenuto la misura con l'obiettivo di ridurre il tasso di criminalità giovanile.
A eccezione di Canberra, tutte le giurisdizioni in Australia mantengono l’età penale a 10 anni, anche se alcune, come l'Australia Occidentale, Victoria e Tasmania, sono in procinto di aumentarla a 14 anni, il minimo stabilito dallo standard delle Nazioni Unite.
Due giorni fa, nella legislatura della giurisdizione, la leader politica regionale, Lia Finocchiaro, ha difeso la necessità che "le persone siano ritenute responsabili dei crimini che stanno commettendo, ma anche di metterle su una strada migliore per il futuro". "Non ci scusiamo per aver mantenuto il nostro impegno per ridurre la criminalità", ha aggiunto la leader del Territorio del Nord, che ha un tasso di incarcerazione giovanile 11 volte superiore a qualsiasi altra giurisdizione del Paese - circa il 90% dei quali sono bambini aborigeni o indigeni dello Stretto di Torres.
Laburisti contrari alla riforma
Dall'inizio dell'anno, Alice Spring, nel Territorio del Nord e famosa per la sua vicinanza al Monte Uluru, è stata teatro di una serie di disordini dell'ordine pubblico e atti violenti, costringendo le autorità ad applicare per due volte il coprifuoco in questa città dove vivono circa 36.500 abitanti, di cui oltre il 20% sono aborigeni. Il cambiamento legislativo è stato criticato dall'avversaria laburista Selena Uibo, la prima e unica donna aborigena a guidare un importante partito in Australia, definendolo un "giorno buio" per il territorio. "Sappiamo che quanto prima un bambino entra in contatto con il sistema della giustizia penale, tanto più lungo sarà il suo coinvolgimento. Vogliamo vedere i bambini ritenuti responsabili del loro comportamento scorretto, ma poi aiutati a seguire un percorso migliore", ha osservato Uibo.
Da parte sua, anche la Commissione australiana per i diritti umani del governo ha criticato la riforma. "Abbassare l’età della responsabilità penale a 10 anni non renderà le comunità più sicure, ma aumenterà solo i tassi di criminalità infantile. Si tratta di bambini in eta' di scuola primaria e le risposte dure e punitive non sono la risposta", ha affermato la commissaria Anne Hollonds. Gli aborigeni costituiscono il 3,8% degli oltre 26,5 milioni di abitanti del Paese. Al contrario, questa minoranza rappresenta il 33% della popolazione carceraria australiana, attualmente composta, secondo i dati ufficiali, da circa 42 mila detenuti.