AGI - Le forze armate israeliane hanno confermato l'uccisione del capo di Hamas, Yahya Sinwar, eliminato durante un'operazione dell'esercito a Rafah. L'analisi del Dna effettuata sui resti ha dato esito affermativo. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avvertito che l'eliminazione di Sinwar segna la "fine del governo di Hamas" ma ha avvertito che la guerra continuerà fino alla liberazione di tutti gli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023. Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) per discutere degli sviluppi.
Tel Aviv sapeva da mesi che Sinwar fosse a Rafah
Secondo quanto riportato dai media ebraici, le autorità di sicurezza israeliane sapevano da mesi che il leader Sinwar si nascondesse nel quartiere Tel Sultan di Rafah. I servizi di sicurezza ritenevano che si nascondesse sottoterra e che per gran parte del tempo si trovasse con sei ostaggi. Sulla base di tutte queste informazioni, l'IDF ha annunciato un'operazione a Tel Sultan che, a suo dire, aveva lo scopo di eliminare la brigata di Hamas nel quartiere, quando in realtà lo scopo era quello di eliminare Sinwar, secondo quanto riportato dai media israeliani.
Durante l'operazione, l'IDF ha preso di mira un raduno di operativi di Hamas, credendo che Sinwar fosse tra loro. Tuttavia, dopo aver identificato i corpi dei 26 terroristi uccisi nell'attacco, si sono resi conto che il leader di Hamas non era uno di loro, affermano i media ebraici. Le IDF non avevano informazioni precise sulla posizione di Sinwar e i soldati che lo hanno ucciso ieri si sono resi conto che si trattava di lui solo dopo il fatto.
Netanyahu: è la fine di Hamas a Gaza
"Continueremo la guerra con tutte le forze fino alla restituzione degli ostaggi", ha dichiarato Netanyahu in una conferenza stampa tv dopo l'annuncio della uccisione del leader di Hamas, "abbiamo dimostrato oggi quello che accade a chi cerca di farci del male. E come le forze del bene possono sempre sconfiggere le forze del male e dell'oscurità. La guerra è ancora in corso, ed è costosa", ha aggiunto. Netanyahu ha detto che ci sono "molte sfide che dobbiamo ancora affrontare" e che "dobbiamo rimanere resilienti" e "restare fermi sulla nostra posizione e continuare a combattere. Non fermeremo la guerra. Entreremo a Rafah", ha concluso.
"Questa è la fine del governo malvagio di Hamas", ha proseguito, "ve lo dico in modo chiaro: Hamas non governerà più la Striscia di Gaza. Oggi abbiamo regolato i conti", ha aggiunto. "Alle care famiglie degli ostaggi dico: questo è un momento importante nella guerra. Continueremo con tutta la forza finché tutti i vostri cari, i nostri cari, non saranno a casa".
"L'eliminazione di Sinwar segna una pietra miliare significativa nel crollo del governo di Hamas. Ai terroristi dico: i vostri leader stanno fuggendo e saranno eliminati. Chiedo a chiunque tenga i nostri ostaggi di deporre le armi e restituirle, e vi sarà permesso di andarvene e vivere. Ma se farete del male ai nostri ostaggi, sarete ritenuti responsabili e il vostro destino sarà segnato", ha concluso.
Biden: ora fermare guerra e devastazione
"Israele ha avuto tutto il diritto di eliminare la leadership e la struttura militare di Hamas. Hamas non è più in grado di portare a termine un altro 7 ottobre. Parlerò presto con il primo ministro Netanyahu e altri leader israeliani per congratularmi con loro, per discutere la via da seguire per riportare gli ostaggi alle loro famiglie e per porre fine una volta per tutte a questa guerra che ha causato tanta devastazione a persone innocenti", ha detto il presidente Usa, Joe Biden.
"Ora c'è l'opportunità per un 'day after' a Gaza senza Hamas al potere, e per una soluzione politica che offre un futuro migliore sia per gli israeliani sia per i palestinesi. Yahya Sinwar era un ostacolo insormontabile per raggiungere tutti questi obiettivi. Questo ostacolo non esiste più. Ma molto lavoro rimane davanti a noi", ha aggiunto Biden.
Biden ha chiamato Netanyahu per congratularsi con lui per l'uccisione del leader di Hamas, afferma l'ufficio del primo ministro a Tel Aviv. "Il Presidente degli Stati Uniti ha elogiato le IDF e il loro eccellente lavoro", afferma l'Ufficio, secondo il quale entrambi i leader concordano sul fatto che ora esiste l'opportunità di procedere verso un accordo sulla liberazione degli ostaggi e che lavoreranno insieme per raggiungerlo.
During IDF operations in Gaza, 3 terrorists were eliminated. The IDF and ISA are checking the possibility that one of the terrorists was Yahya Sinwar. At this stage, the identity of the terrorists cannot be confirmed.
— Israel Defense Forces (@IDF) October 17, 2024
In the building where the terrorists were eliminated, there…
Gallant: "Hamas si arrenda e rilasci gli ostaggi"
"Lo Stato di Israele ha reso giustizia con l'eliminazione di Yahya Sinwar, un vile assassino e terrorista. Yahya Sinwar è il terrorista, il maestro terrorista, che ha pianificato e portato a termine il massacro del 7 ottobre, durante il quale sono stati assassinati così tanti israeliani innocenti, bambini, donne e anziani", afferma Gallant in una dichiarazione. "L'eliminazione di Sinwar si aggiunge a una lunga serie di eliminazioni - da Nasrallah al capo militare di Hamas Muhammad Deif e molti altri. Inseguiremo ed elimineremo i nostri nemici", ha aggiunto. "Sinwar è morto mentre era in fuga. Non è morto come comandante, ma come qualcuno che si prendeva cura solo di se stesso. Questo è un messaggio chiaro per tutti i nostri nemici: l'IDF raggiungerà chiunque tenti di danneggiare i cittadini di Israele o le nostre forze di sicurezza, e vi consegneremo alla giustizia". "L'eliminazione di Yahya Sinwar invia un messaggio chiaro a tutte le famiglie dei caduti e alle famiglie degli ostaggi: stiamo facendo tutto il possibile per raggiungere coloro che hanno fatto del male ai vostri cari e per liberare gli ostaggi e restituirli alle loro famiglie", continua Gallant.
"È anche un messaggio chiaro per i residenti di Gaza. L'uomo che ha portato disastro e morte nella Striscia di Gaza, l'uomo che vi ha fatto soffrire a causa delle sue azioni omicide, la fine di quest'uomo è arrivata. È tempo di uscire, liberare gli ostaggi, [a coloro che sono coinvolti nei combattimenti] alzate le mani, arrendetevi. Uscite con gli ostaggi, liberateli e arrendetevi", conclude il ministro, che ha sentito il suo omologo americano, Lloyd Austin.
Meloni: ora soluzione a due Stati
"Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre 2023", osserva Giorgia Meloni. "La mia convinzione - riprende la presidente del Consiglio - è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza". "Continueremo a sostenere con determinazione ogni sforzo in questa direzione e per la ripresa di un processo politico serio e credibile, che conduca alla soluzione dei 'due Stati'", conclude.
Bisogna aprire nuovi orizzonti politici dopo l'uccisione di Sinwar", ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, in una conferenza stampa al termine del Consiglio europeo, "è una svolta importante che dobbiamo cogliere".
“You will pursue your enemies and they will fall before you by the sword.” - Leviticus 26
— יואב גלנט - Yoav Gallant (@yoavgallant) October 17, 2024
Our enemies cannot hide. We will pursue and eliminate them. pic.twitter.com/FDJ7obPIM7
Chi era Yahya Sinwar, lo spietato leader di Hamas
Dopo la morte di Ismail Haniyeh, lo scorso luglio, Hamas aveva scelto all'unanimità Yahya Sinwar come proprio leader politico. Sinwar era uno dei fondatori, al fianco del primo storico leader, lo sceicco Yassin, del movimento di resistenza palestinese della cui ala militare è stato comandante. Per 23 anni a capo dell'apparato di sicurezza di Hamas, dal 2021 è stato il numero uno di Hamas a Gaza. A differenza di altri leader come Haniyeh o Khaled Meshal, Sinwar non ha mai lasciato Gaza e la sua elezione aveva dato un preciso segnale: ricompattare i ranghi e combattere. Nato nel 1962 nel campo profughi di Khan Younis, Sinwar cresce nel mito della resistenza e nella rabbia dell'ingiustizia vissuta dalla propria famiglia, originaria di Ashkelon ma costretta a migrare in uno dei campi profughi più popolosi e duri di Gaza.
Sempre a Khan Younis, non a caso, è nato Mohammed Deif, capo dell'ala militare di Hamas, fondatore delle brigate Ezzedin el Qassam, la cui morte è stata annunciata dall'esercito israeliano in un attacco a luglio di quest'anno, ma non confermata dal movimento islamico. Il primo arresto di Sinwar arriva nel 1982 e la detenzione dura solo un anno. A farlo finire in carcere è la vicinanza con Salah Shehadeh, uno dei leader storici di Hamas ed ex capo delle brigate Ezzedin el Qassam. Sinwar fa infatti parte di una unità antispionaggio della resistenza palestinese. Il primo arresto non impedisce a Sinwar di partecipare, sempre nel 1987, alla fondazione del movimento islamico di resistenza.
Nel 1988 arriva un secondo arresto e la condanna a 4 ergastoli per aver partecipato a un attacco in cui perdono la vita due militari israeliani. Ordina anche l'uccisione di quattro palestinesi accusati di collaborazionismo con lo stato ebraico. Rimane in carcere 23 anni, fino allo scambio del 2011 con il soldato Shalit, rapito dalle brigate Ezzedin el Qassam nel 2006. Passano quattro anni dalla sua liberazione e Sinwar entra nella lista internazionale dei ricercati degli Stati Uniti. Due anni dopo porta a termine la propria scalata all'interno del movimento e diventa numero due dell'ufficio politico, alle spalle di Ismail Haniyeh. Ma se Haniyeh per anni ha agito dall'estero e ricoperto ruoli di rappresentanza politica, è sempre stato Sinwar il vero capo di Hamas a Gaza, sul territorio. Potere mantenuto con il pugno di ferro nei confronti dei miliziani e tolleranza zero con i corrotti, come l'esecuzione del comandante di Mahmoud Ishitvi, reo di aver sottratto soldi al movimento.