AGI - Il premier israeliano Netanyahu ha chiesto ai vertici dell'Onu di mettere fuori pericolo "immediatamente" i caschi blu in Libano. "È tempo per voi di ritirare l'Unifil dalle roccaforti di Hezbollah e dalle aree di combattimento. L'Idf lo ha ripetutamente chiesto, e ha ricevuto ripetuti rifiuti, tutti volti a fornire uno scudo umano ai terroristi di Hezbollah". È il messaggio al segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.
"Il vostro rifiuto di evacuare i soldati Unifil li rende ostaggi di Hezbollah - ha aggiunto - Questo mette in pericolo sia loro che le vite dei nostri soldati". Il premier israeliano ha poi affermato che l'esercito israeliano sta smantellando le "roccaforti di Hamas" a Jabalia.
יש לי מסר ברור למזכ״ל האו״ם >> pic.twitter.com/rzRwHnXOTh
— Benjamin Netanyahu - בנימין נתניהו (@netanyahu) October 13, 2024
Netanyahu, poi rivolgendosi ai leader Ue ha detto che "dovrebbero criticare Hezbollah, non Israele, per aver utilizzato l'Unifil come "scudo umano e che lo Stato ebraico "si rammarica per il danno" arrecato ai peacekeeper e sta facendo tutto il possibile per impedire che ciò accada, sostenendo che "il modo semplice e ovvio per garantire ciò è semplicemente portarli fuori dalla zona di pericolo".
Telefonata Meloni - Netanyahu, inaccettabile l'attacco a Unifil
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.
"Il presidente Meloni - comunica Palazzo Chigi in una nota - ha ribadito l’inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale. Ha sottolineato l'assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita". Il presidente Meloni "ha rinnovato l'impegno dell'Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati".
Inoltre, la premier italiana "ha sottolineato l'urgenza di lavorare a una de-escalation su base regionale, rinnovando - informa una nota di Palazzo Chigi - la piena disponibilità dell'Italia, anche in qualità di presidenza di turno del G7, a lavorare in questa direzione".
"Nella mia conversazione di oggi con il primo ministro italiano Georgia Meloni, ho sottolineato che alla luce delle atrocità del 7 ottobre 2023, Israele non permetterà mai più a un'organizzazione terroristica genocida di avvicinarsi ai nostri confini. Ne' a Gaza ne' in Libano". È quanto si legge in una nota dell'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Unifil, carri armati IDF hanno fatto irruzione
Due carri armati israeliani hanno "fatto irruzione" in una postazione dell'Unifil nel Libano meridionale. È quanto denunciato dalla stessa forza di pace dell'Onu.
Nel comunicato, l'Unifil denuncia che "questa mattina presto, le forze di peacekeeping in una posizione Onu a Ramyah hanno osservato tre plotoni di soldati dell'Idf attraversare la Blue Line verso il Libano. Verso le 4.30 del mattino, mentre le forze di peacekeeping erano nei rifugi, due carri armati Merkava hanno distrutto il cancello principale e sono entrati con la forza. Hanno chiesto più volte che la base spegnesse le luci. I carri armati se ne sono andati circa 45 minuti dopo, dopo che l'Unifil ha protestato tramite il nostro meccanismo di collegamento, affermando che la presenza dell'Idf stava mettendo in pericolo le forze di peacekeeping. Verso le 6.40 del mattino, i peacekeeper nella stessa posizione hanno segnalato lo sparo di diversi colpi a 100 metri a nord, che hanno emesso fumo. Nonostante indossassero maschere protettive, quindici peacekeeper hanno subito effetti, tra cui irritazioni cutanee e reazioni gastrointestinali, dopo che il fumo è entrato nel campo. I peacekeeper stanno ricevendo cure", si legge nella nota.
"Per la quarta volta in altrettanti giorni, ricordiamo all'Idf e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare l’inviolabilità dei locali dell'Onu in ogni momento. Violare ed entrare in una posizione delle Nazioni Unite è un'ulteriore flagrante violazione del diritto internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. Ogni attacco deliberato ai peacekeeper è una grave violazione del diritto umanitario internazionale e della risoluzione 1701. Il mandato dell'Unifil prevede la sua libertà di movimento nella sua area di operazioni e qualsiasi restrizione a ciò è una violazione della risoluzione 1701".