AGI - Il ministero degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha ribadito ancora una volta che Teheran non è alla ricerca di una guerra più ampia, pur respingendo l'accusa secondo cui l'Iran avrebbe abbandonato i suoi alleati in Libano. Il primo ministro israeliano Netanyahu è "l'unico che vuole la guerra per distruggere la regione e restare al potere. Pertanto, nelle nostre consultazioni, invitiamo i Paesi della regione a essere vigili in questa materia", ha affermato il massimo diplomatico iraniano dopo un incontro con funzionari del Qatar a Doha. Araghchi ha anche respinto l'argomentazione secondo cui l'Iran, principale sostenitore di Hezbollah, avrebbe abbandonato il gruppo mentre i suoi combattenti stanno lottando contro le truppe israeliane nel Libano meridionale. "L'Iran non abbandonerà il suo sostegno alla resistenza", ha affermato, sottolineando di aver portato questo messaggio durante una recente visita a Beirut.
Aumenta la tensione nella Regione
Gli Stati del Golfo stanno facendo pressioni su Washington affinché impedisca a Israele di attaccare i siti petroliferi iraniani perché temono che i loro impianti petroliferi possano finire sotto attacco da parte degli alleati di Teheran se il conflitto dovesse intensificarsi. Lo hanno riferito alla Reuters tre fonti dei Paesi del Golfo. Nel tentativo di evitare di rimanere intrappolati nel fuoco incrociato, gli Stati del Golfo, tra cui Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar, si stanno rifiutando di consentire a Israele di sorvolare il loro spazio aereo per un eventuale attacco all'Iran e lo hanno comunicato a Washington, affermano tre fonti vicine agli ambienti governativi. Le mosse degli Stati del Golfo arrivano dopo un'azione diplomatica da parte dell'Iran sciita non arabo per convincere i suoi vicini sunniti del Golfo a usare la loro influenza su Washington, in mezzo alle crescenti preoccupazioni che Israele possa prendere di mira gli impianti di produzione petrolifera iraniani.