AGI - Siamo entrati nella settimana di consegna dei Nobel, appuntamento fisso di ottobre. Il primo assegnato in questo 2024 è, come tradizione, quello per la medicina, assegnato agli americani Ambros e Ruvkun, scopritori del micro Rna. Due uomini. Fisica e chimica? Stesso discorso, sempre uomini. Anche Sembra un dato oggettivo ma è anche 'un aggancio' per parlare di una questione, quella del gender, centrale quando si parla del riconoscimento assegnato dall'accademia di Stoccolma. Il 2023, infatti, è stato un anno di grande riscatto, con quattro personalità femminili premiate a fronte di sette uomini. Ma la cosa forse più importante è che tre donne, Claudia Goldin per le Scienze economiche, Katalin Karikó per la Medicina e Anne L'Huillier per la Fisica, sono state premiate in campi che sono stati fortemente dominati dagli uomini sin dall'inizio del Premio Nobel nel 1901. Ecco, questo è il centro del problema: nella sua storia, dal 1901 al 2023, il Nobel è stato assegnato a 905 uomini e 65 donne. Anzi, 64 per essere precisi perché Marie Curie, la prima scienziata a riceverlo, è l'unica donna a essere stata premiata due volte.
La maggior parte dei premi assegnati a donne, inoltre, riguardano due categorie esterne a quelle più comunemente definite STEM (Science, technology, engineering, and mathematics) come 'pace' e 'letteratura'.
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Il grafico pubblicato da Statista mostra bene questa ripartizione per genere di tutti i vincitori, illustrando l'ampio divario di genere, in particolare in settori come chimica, fisica ed economia, dove meno del cinque per cento di tutti i vincitori appartengono all'universo femminile Il Premio Nobel per la Pace, in particolare, è stato assegnato più spesso alle donne: l'anno scorso, l'attivista iraniana per i diritti umani Narges Mohammadi è diventata la 19esima donna premiata in questa categoria.