Non c'è nessuno più bravo di lei a fare i puzzle

AGI - A fine settembre si è svolto il campionato mondiale di puzzle, a Valladolid, in Spagna. Ovvero ci sono persone, che giungono da tutto il mondo, per sfidarsi in gare di velocità che consistono nell'assemblare immagini e figure unendo i vari pezzi nel minor tempo possibile.Ogni individuo, coppia e squadra che si iscrive alla manifestazione affronta un primo round in cui cerca di qualificarsi per la semifinale e poi per la finale. Possono iscriversi anche ragazzi di età inferiore ai 14 anni, se accompagnati da un adulto in coppia o in squadra. I vincitori ricevono un premio in denaro e, solitamente, vengono distribuiti dei puzzle per molti partecipanti. L'ultima edizione ha visto, nella competizione individuale, la vittoria di Kristin Thuv, norvegese 32enne che ha impiegato meno di 38 forsennati minuti per completare il quadro da 500 pezzi.

Tereza Koptíková e Markéta Freislerová, entrambe di Praga, si sono invece aggiudicate il primo posto nella gara a coppie, terminando un puzzle da 1.000 pezzi in meno di 48 minuti. Le Busy Birdies (Andrea Peng, Jeanne Roiter, Cathy Roiter e Becca Taylor) di San Francisco hanno vinto la divisione a squadre completando due puzzle da 1.000 pezzi in poco più di un'ora e sedici minuti. Insomma, se pensavate che fare puzzle fosse un'attività rilassante... È perché non conoscevate l'esistenza di queste gare ipnotiche, caratterizzate da mani velocissime, intuizioni rapide e un incredibile gioco di squadra.

A Valladolid si sono registrati ben 108 tavoli numerati di gioco, personalizzati con i nomi dei concorrenti e dei loro paesi d'appartenenza. Tra le regole da seguire, ad esempio, c'è il divieto di cantare, una pratica che porta alla distrazione degli altri concorrenti. Fino all'avvio del timer non è possibile aprire le scatole e liberare i pezzi. Durante tutta la prova, i giudici percorrono i lunghi corridoi tra i tavoli osservando le condotte e segnalando correzioni da apporre. Alla fine, il risultato finale, è annunciato con l'alzata delle braccia verso l'alto, un segnale che porta lo stop al timer e la fine delle ostilità.