AGI - Il 7 ottobre migliaia di miliziani di Hamas sciamano da Gaza in Israele: prendono d'assalto il festival Supernova, dove centinaia di ragazzi si sono ritrovati a ballare, i kibbutz al confine e le postazioni militari. Tra distruzione e morte, rapiscono 254 persone, 229 civili e 25 soldati, in stragrande maggioranza israeliani insieme a lavoratori stranieri, principalmente asiatici. Alcuni dei rapiti vengono uccisi all'istante e i loro corpi portati nella Striscia, per un futuro scambio con detenuti palestinesi. Un anno dopo, 64 persone, tra cui due bambini, sono ancora prigioniere e ritenute vive. Si tratta di 52 uomini e 10 donne, insieme ai due fratellini Bibas, Ariel di 5 anni e Kfir ormai di 20 mesi, divenuti le immagini simbolo degli ostaggi. Hamas ha riferito che i due bimbi sono morti, ma l'Idf non lo ha confermato. Altri 70 sono morti, 33 dei quali sono ancora a Gaza. Del gruppo, undici sono militari. Di questi 64 ritenuti in vita, 57 sono israeliani, anche se alcuni di loro hanno più di una nazionalità, altri sei sono cittadini thailandesi e uno è nepalese. In 117 sono stati liberati dal 7 ottobre, soprattutto donne, bambini e lavoratori stranieri: la maggior parte di loro è stata rilasciata durante una tregua di una settimana a fine novembre in cambio di 240 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. L'esercito ha rimpatriato i corpi di 37 ostaggi morti a Gaza o uccisi il 7 ottobre e portati nella Striscia. Tre sono stati uccisi per errore dalle truppe israeliane il 15 dicembre 2023: Yotam Haim, 28 anni, Samer El-Talalqa e Alon Shamriz, 26 anni.
Alla fine di agosto sono stati rinvenuti in un tunnel nella zona di Rafah, nel sud della Striscia, i corpi di sei giovani ostaggio giustiziati: Hersh Goldberg-Polin, Carmel Gat, Eden Yerushalmi, Alexander Lobonov, Almog Sarusi e Ori Danino. Dalla fine della tregua, il primo dicembre, sette ostaggi sono stati liberati vivi, tutti durante operazioni militari israeliane. Tra questi, la 26enne Noa Argamani, la cui immagine mentre viene portata via in moto durante il rapimento è diventata una delle foto simbolo del 7 ottobre. La giovane è riuscita a riabbracciare la madre pochi giorni prima che quest'ultima morisse di cancro al cervello. Il suo fidanzato, Avinatan Or, è ancora nelle mani di Hamas. Liberato alla fine di agosto dai soldati anche il 52enne beduino Kaid Farhan Elkadi, ritrovato in un tunnel nella zona meridionale della Striscia.
La maggior parte degli ostaggi è stata rapita durante l'attacco al kibbutz di Nir Oz e al festival musicale Nova. A Nir Oz, degli almeno 76 ostaggi presi il 7 ottobre, 40 sono stati rilasciati vivi. Altri 20 sono ancora a Gaza e si ritiene siano vivi. I restanti 16 sono morti. Dei 43 rapiti al festival, in 9 sono stati rilasciati, 17 persone si ritiene siano ancora in vita mentre altri 17 siano morti. La maggior parte dei familiari dei rapiti si è riunita nell'Hostages and Missing Families Forum che persegue costantemente la loro liberazione, con campagne pubbliche, pressioni sul governo e vaste proteste di piazza.