AGI - Nel Sudan dilaniato dalla guerra civile, dove 26 milioni di persone soffrono la fame, la situazione è particolarmente drammatica per le famiglie guidate da una donna, o dove sono presenti minori. La denuncia è di Hodan Addou, direttrice regionale per l'Africa orientale e meridionale di UN Women, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa della tutela della condizione femminile. "Con il 64% delle famiglie con capofamiglia donna che sperimentano insicurezza alimentare rispetto al 48% delle famiglie con capofamiglia uomo in 10 stati, le donne e le ragazze mangiano meno e per ultime", ha affermato, aggiungendo che sono anche colpite in modo sproporzionato dalla mancanza di sicurezza e acqua, servizi igienico-sanitari e igiene facilmente accessibili.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità denuncia che le persone non hanno accesso ai servizi sanitari a causa dell'insicurezza, degli attacchi alle strutture mediche e della carenza di medicinali e forniture mediche.
L'ONU L'agenzia sanitaria afferma che i servizi essenziali, tra cui l'assistenza sanitaria materna e infantile, la gestione della malnutrizione acuta grave e il trattamento dei pazienti con patologie croniche, sono stati interrotti in molte aree perchè dal 70% all'80% degli ospedali non sono funzionanti.
"In tutto il Sudan, le donne muoiono per complicazioni legate alla gravidanza o al parto, indipendentemente dal fatto che tali gravidanze siano o meno il risultato di violenza di genere, o altro", ha detto la dottoressa Margaret Harris, portavoce dell'OMS. "Le donne non ricevono le cure standard che ti salvano la vita e salvano la vita di tuo figlio durante il parto o prima del parto". Ha aggiunto che le vaccinazioni infantili sono state interrotte, cosi' come la sorveglianza delle malattie e il controllo dei vettori, e questo "ha creato le condizioni perfette per la diffusione di epidemie". UN. Women chiede un'azione urgente per proteggere le donne e le ragazze e garantire loro l'accesso al cibo, all'acqua potabile e ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva.
"Chiediamo protezione per tutte le donne e le ragazze, in particolare per le ritorsioni che devono affrontare. Chiediamo responsabilità e giustizia a tutte le vittime", ha affermato Addou. "La violenza sessuale ad alto livello e lo sfruttamento utilizzati come arma di guerra stanno impedendo alle donne di accedere alle risorse tanto necessarie e al supporto psicosociale di cui hanno bisogno a causa della natura caotica di questo conflitto. "Tutti coloro che sono coinvolti in questo conflitto violento devono essere chiamati a risponderne", ha affermato. "Non possiamo lasciare che il Sudan diventi una crisi dimenticata"