AGI - L'uccisione del segretario generale Hassan Nasrallah lascia un vuoto all'interno di Hezbollah che ha già visto gran parte della sua leadership decapitata a seguito di mesi di raid mirati israeliani. Nasrallah, morto venerdì sera durante un massiccio attacco a sud di Beirut, segna la scomparsa non solo di una figura di spicco, ma dell'uomo che incarnava il movimento sciita libanese agli occhi dei suoi sostenitori e di tutta la regione.
Nasrallah divenne segretario generale di Hezbollah nel 1992, quando aveva trent'anni, e guidò il movimento per la maggior parte della sua esistenza. Trovare un sostituto di simile statura sarà difficile per il movimento che proprio oggi ha visto cadere anche un altro esponente di spicco: il capo della sicurezza Nabil Kaouk, membro del Consiglio centrale esecutivo ucciso oggi in un altro attacco. Ci sono, tuttavia, due figure che si pensa siano in lizza per la successione: Hashem Safieddine e Naim Qassem, su cui si concentrano in questi giorni i giornali arabi.
Hashem Safieddine
Capo del consiglio esecutivo di Hezbollah e cugino di Nasrallah, Safieddine è ampiamente ritenuto in pole position per diventare il prossimo segretario generale del movimento. Nato nel 1964 nel villaggio meridionale di Deir Qanoun en-Nahr, vicino a Tiro, Safieddine ha studiato teologia insieme a Nasrallah nei due principali centri di apprendimento religioso sciita, la città irachena di Najaf e Qom, in Iran.
Entrambi si sono uniti a Hezbollah nei primi giorni dell'organizzazione. Safieddine proviene da una rispettata famiglia sciita che ha prodotto studiosi religiosi e parlamentari libanesi, mentre suo fratello Abdullah è il rappresentante di Hezbollah in Iran. Safieddine ha stretti legami con l'Iran; suo figlio, Redha, è sposato con la figlia di Qassem Soleimani, il generale iraniano di alto rango ucciso in un attacco statunitense nel 2020. Oltre al suo ruolo nella guida del consiglio esecutivo, Safieddine è anche un membro importante del Consiglio della Shura del gruppo e il capo del suo Consiglio jihadista. Questa importanza lo ha reso un nemico per gli avversari stranieri di Hezbollah. Gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita hanno designato Safieddine come terrorista e ne hanno congelato i beni.
Naim Qassem
Il 71enne è il vicesegretario generale di Hezbollah ed è stato spesso definito il "numero due" del movimento. È nato a Kfar Kila, nel governatorato di Nabatieh, un villaggio del Libano meridionale che ha subito molti attacchi israeliani, soprattutto dall'ottobre scorso.
Qassem ha una lunga storia di attivismo politico sciita. Negli anni '70, si è unito al Movimento degli espropriati del defunto Imam Musa al-Sadr, che alla fine è diventato parte del Movimento Amal, un gruppo sciita in Libano. In seguito ha lasciato Amal e ha continuato a contribuire alla fondazione di Hezbollah nei primi anni '80, diventando uno degli studiosi religiosi fondatori del gruppo. Uno dei mentori religiosi di Qassem è stato l'Ayatollah Mohammad Hussein Fadlallah, ampiamente rispettato, e Qassem stesso ha insegnato lezioni di religione per decenni a Beirut.
Vertici azzerati
In seguito alla notizia dell'uccisione di Hassan Nasrallah, l'esercito israeliano ha condiviso sui social un'immagine che mostra i nomi di tutti gli alti dirigenti di Hezbollah uccisi dall'Idf. Oltre a Nasrallah e, oggi, Nabil Kaouk, nella lista figurato Ibrahim Muhammad Qabisi (a capo del lancio di missili e razzi), Ibrahim Aqil (capo delle operazioni), Fuad Shukr (il comandante con il piu' alto rango militare), Ali Karaki (comandante del confine meridionale), Wissam al-Tawil (comandante della Radwan Forces), Abu Hassan Samir (responsabile dell'addestramento della Radwan Force), Muhammad Hussein Srour (comandante della flotta aerea) e Mohammed Nasser (comandante dell'unita' Aziz).