AGI - È botta e risposta, a suon di ordini di cattura, tra Argentina e Venezuela. Se un tribunale di Buenos Aires ha decretato l'arresto del presidente Maduro per crimini contro l’umanità, arriva adesso la notizia che la Corte Suprema venezuelana ha convalidato ieri l'emissione di un mandato d'arresto per il presidente argentino Javier Milei. La decisione della Corte Suprema fa seguito a una richiesta del 18 settembre del procuratore generale Tarek William Saab di ottenere un mandato d'arresto per Milei, ma anche per Patricia Bullrich, ministro della Sicurezza, e Karina Milei, segretario generale della presidenza, in relazione al caso dell'aereo venezuelano sequestrato nel giugno 2022 a Buenos Aires e inviato negli Stati Uniti. La misura è comunque simbolica perché è improbabile che il presidente argentino ultraliberale, il suo ministro e il segretario generale della presidenza si presentino in Venezuela.
Tutti e tre sono accusati di furto aggravato, riciclaggio di denaro, privazione illegale della libertà, interferenza illecita con la sicurezza operativa dell'aviazione civile e l'esercizio di aeromobili, tra le altre accuse.
Il contenzioso tra i due Paesi risale all'8 giugno 2022, quando il sistema giudiziario argentino ha posto sotto sequestro un aereo cargo venezuelano sul suo suolo. I 19 membri dell'equipaggio sono stati arrestati e poi rilasciati. Tra loro c'erano cinque iraniani, uno dei quali era, secondo Washington, un ex comandante delle Guardie Rivoluzionarie, un'organizzazione classificata come terroristica dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno quindi richiesto il sequestro dell'aereo, sostenendo che era stato venduto nell'ottobre 2021 a Emtrasur, una sussidiaria della compagnia aerea statale venezuelana Conviasa, dall'iraniana Mahan Air, in violazione delle sanzioni statunitensi. L'Argentina ha consegnato l'aereo agli Stati Uniti a febbraio sotto la nuova presidenza di Javier Milei.