AGI - Una tassa sugli extraprofitti delle banche sarebbe "un grave errore" che "spaventerebbe i mercati" e rischia di "colpire al cuore le banche popolari e quelle di credito cooperativo". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un punto stampa al Consolato italiano di New York. "Bisogna capire prima di tutto - ha aggiunto - che cosa sia un extraprofitto, un governo democratico e liberale non può porre limiti ai guadagni di un'impresa, non può dire che questo è un profitto e quest'altro un extraprofitto".
"Detto questo - ha proseguito il ministro - bisogna evitare che ci siano imposizioni dall'alto, sono preoccupato prima di tutto per le banche di prossimità perchè una tassa sui profitti rischia di colpire al cuore le banche popolari e le banche di credito cooperativo, questo noi non lo permetteremo mai e non approveremo mai in Consiglio dei ministri una misura del genere, però si può aprire un tavolo di confronto con le banche per trovare la soluzione migliore per aiutare i conti pubblici del nostro Paese".
"Credo che le banche siano disponibili a un confronto ma un'imposizione dall'alto sarebbe un grave errore per il nostro Paese anche perchè si spaventerebbero i mercati", ha concluso Tajani, ricordando il ruolo fondamentale delle banche popolari e di credito cooperativo per il finanziamento delle piccole e medie imprese.
E, parlando di banche, il ministro degli Esteri ha detto anche la sua sull'operazione per la vendita di Commerzbank a Unicredit, al momento sotto la lente del governo tedesco: "Stiamo seguendo tutto ciò che accade sul mercato internazionale, compreso il mercato europeo, noi seguiamo la vicenda di Unicredit e nella vendita di Commerzbank ci pare tutto regolare; non vogliamo interferire, se le imprese italiane operano bene sul mercato sono contento ma quando si tratta del mondo privato non tocca allo Stato intervenire. Non credo che il governo tedesco voglia vendere altre quote", ha aggiunto il vicepremier, "vedremo cosa farà il governo tedesco, se sono quote che devono ricevere l'autorizzazione del governo, è legittimato a farlo".