AGI - Secondo l'Autorità per la concorrenza degli Stati Uniti (FTC), uno studio pluriennale mostra che i giganti dei social media e di internet praticano "una sorveglianza di massa" per sfruttare i dati personali degli utenti. Un rapporto basato su richieste di quattro anni fa a nove aziende ha stabilito che queste raccolgono grandi quantità di dati, talvolta tramite intermediari di dati personali, e possono conservare queste informazioni a tempo indeterminato.
"Questo rapporto mette in luce come i social network e le società di streaming video raccolgono enormi quantità di dati personali e li monetizzano per miliardi di dollari", ha spiegato in un comunicato la capo della FTC, Lina Khan, affermandosi "particolarmente preoccupata per il fatto che molte di queste aziende non sono riuscite a proteggere i bambini e gli adolescenti online".
In molte di queste aziende, i modelli di business che prevedono l'uso della pubblicità mirata incoraggiano la raccolta di dati degli utenti su larga scala, dando priorità al profitto rispetto alla privacy, afferma il rapporto. "Queste pratiche di sorveglianza, che sono lucrative per le aziende, possono mettere a rischio la privacy delle persone, minacciare le loro libertà e esporle a molti mali, dal furto d'identità alle molestie", ha affermato Khan.
In un messaggio di risposta alla pubblicazione del rapporto, il capo dell'Interactive Advertising Bureau (IAB), un'organizzazione di aziende del settore, si è detto "deluso dal fatto che l'FTC continui a caratterizzare il settore della pubblicità digitale come coinvolto in una sorveglianza commerciale di massa".