AGI -- Raggiungerà un'altitudine massima di 1.400 chilometri, mai più toccata dai tempi delle missioni Apollo che portarono l'uomo sulla Luna, e culminerà con la prima passeggiata spaziale svolta da astronauti non professionisti. Polaris Dawn, la missione di SpaceX partita intorno alle 11:30 italiane dal centro di Cape Canaveral, si candida a scrivere nuove pagine di storia dell'esplorazione spaziale e fornisce inoltre a Elon Musk un'importante vetrina per le nuove tute per attività extraveicolari prodotte dalla sua azienda.
A indossare i dispositivi di ultima generazione - dotati di head-up display, telecamere sul casco e un avanzato sistema di mobilità articolare - è un equipaggio di quattro persone, interamente civile. A guidarlo è l'amministratore delegato di Shift4 Payments, Jared Isaacman, che non ha voluto rivelare la cifra investita nel progetto. A completare il team ci sono il pilota della missione, Scott Poteet, un tenente colonnello dell'aeronautica militare statunitense in pensione; la specialista di missione Sarah Gillis e l'ufficiale medico Anna Menon, entrambe ingegneri capo delle operazioni spaziali presso SpaceX.
Un addestramento di oltre due anni
L'addestramento è durato più di due anni e ha visto il quartetto trascorrere centinaia di ore sui simulatori e cimentarsi in un'intensa preparazione fisica che prevedeva paracadutismo, immersioni subacquee e persino la scalata di un vulcano ecuadoriano. Il decollo ha subito più di un ritardo, prima per un problema tecnico con la torre di lancio, poi per l'attesa delle opportune condizioni meteorologiche. Queste ultime, dato che la capsula non si aggancerà alla Stazione Spaziale Internazionale, dovevano essere favorevoli non solo in fase di lancio ma anche per l'ammaraggio, previsto tra sei giorni.
Dodici minuti dopo il lancio, un applauso liberatorio nel centro di controllo della missione ha accolto la separazione della capsula Crew Dragon Resilience dal vettore principale, il razzo Falcon 9, mentre comparivano i primi scorci della Terra e la navicella toccava la gravità zero. In questo primo giorno di missione il veicolo viaggerà così in alto da entrare brevemente nella fascia di radiazioni di Van Allen, una regione piena di particelle cariche ad alta energia, dannose per la salute umana in caso di esposizione prolungata. L'altitudine di 1.400 chilometri, che non veniva raggiunta da mezzo secolo, è pari a tre volte quella dell'orbita della Stazione Spaziale Internazionale.
Un fitto programma di esperimenti scientifici
Polaris Dawn è destinata a essere la prima di tre missioni nell'ambito del programma Polaris, nato dalla collaborazione tra Isaacman e Musk. E la "spacewalk" sarà solo il culmine di un programma intensissimo che prevede la conduzione di 36 esperimenti scientifici, tra cui test con lenti a contatto integrate con microelettronica per monitorare costantemente i cambiamenti nella pressione e nella forma degli occhi.
Verrà inoltre collaudato un sistema di tecnologia laser per la connessione satellitare tra la Crew Dragon e Starlink, la costellazione di SpaceX composta da oltre 6 mila satelliti per la connessione internet. Fondamentale anche la possibilità di svolgere esperimenti in prossimità della fascia di Van Allen, in vista di missioni proiettate nello spazio più profondo, come quelle destinate a raggiungere Marte o la sempre meno remota corsa alle risorse minerarie lunari.
Il ruolo dell'Italia con la base Asi a Malindi
Tra le grandi manovre che attenderanno la navetta ci sarà a supporto anche la Base spaziale equatoriale Luigi Broglio dell'Asi a Malindi, in Kenya, ha ricordato il presidente dell'Agenzia spaziale italiana, Teodoro Valente, che ha augurato buon viaggio a una "missione che segnerà un passo in avanti nella esplorazione planetaria".
"La nostra Base è sempre più al centro di importanti attività di portata internazionale: dal potenziamento dei sistemi di osservazione della terra al controllo e tracciamento di tante missioni destinate all'orbita bassa", ha sottolineato Valente, "per questo importante programma, come già avvenuto in altre circostanze, SpaceX ha inserito il centro dell'Asi tra le reti di stazioni di Terra, distribuite su tutto il globo, per fornire il supporto necessario alla capsula Dragon e alla missione nelle sue molteplici sperimentazioni, che includeranno la prima passeggiata extraveicolare privata di un equipaggio a circa 700 km di altitudine, ben al di sopra della distanza tra la Stazione spaziale internazionale e la superficie della Terra".
"L'impegno di questi mesi dei nostri tecnici a Malindi è stato profuso nella conduzione dei test di Telemetria, Tracciamento e Controllo che contribuiranno a garantire la massima efficienza durante i cinque giorni di missione: dal viaggio completo del vettore in andata e ritorno dall'orbita nominale passando per il supporto nelle critiche fasi della passeggiata, la prima privata nella storia dello spazio. Anche questa è la Space Economy, il futuro di pubblico-privato nello Spazio, nel quale l'Asi è pienamente impegnata e coinvolta", ha concluso il presidente dell'Asi.