AGI - Seconda tappa del 45esimo viaggio apostolico internazionale di Papa Francesco. Il Pontefice dall'Asia si è spostato in Oceania, nel Paese piu povero del Continente: Papua Nuova Guinea.
Dopo 6 ore di volo da Giacarta, l'aereo con a bordo Francesco è atterrato al Jacksons International Airport di Port Moresby alle 19:10 ore locali (le 11:10 in Italia). L'aereo si è fermato nell'area riservata al cerimoniale per la cerimonia di benvenuto alla presenza del vice primo ministro. Alla fine il Papa si è trasferito direttamente alla Nunziatura Apostolica.
Da domani si entrerà nel vivo degli appuntamenti con la visita di cortesia al Governatore Generale Sir Bob Bofeng Dadae presso la Government House, l'incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico nell'APEC Haus, la visita a un gruppo di bambini presso la Caritas Technical Secondary School, istituto scolastico femminile fondata dalle Suore della Carità di Gesù, e infine l'incontro con i vescovi della Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, i seminaristi e i catechisti nel Santuario di Maria Ausiliatrice.
Tra i temi che Francesco affronterà in questa parte del viaggio, fino al 9 settembre, probabilmente il cambiamento climatico e lo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali. L'arcipelago di Papua è esposto a disastri naturali come tsunami eruzioni vulcaniche, alluvioni e a causa dell'innalzamento degli oceani è molto sensibile a questa emergenza. E poi la cultura dello scarto: per quanto dotato di un ricco patrimonio minerario (in particolare oro e rame) e di ingenti risorse idriche, energetiche agricole e forestali, la Papua Nuova Guinea è uno dei Paesi più poveri dell'Oceania ed è ancora molto condizionato da influenze esterne, soprattutto dalla vicina Australia. Circa un terzo della popolazione vive sotto la soglia di povertà, con una speranza di vita che raggiunge appena i 67 anni, mentre resta alto il tasso di infezione da Aids, e neanche due terzi della popolazione sono alfabetizzati.