AGI - Il presidente Emmanuel Macron ha finalmente nominato il nuovo Primo Ministro: la scelta è ricaduta su Michel Barnier, esponente politico di destra di lungo corso, ex ministro degli Esteri ed ex Alto Commissario europeo. Un iter lungo e sofferto che si conclude sessanta giorni dopo il secondo turno delle elezioni legislative, che ha portato a un'Assemblea Nazionale senza maggioranza.
Le Président de la République a nommé Monsieur Michel BARNIER Premier ministre. Il l’a chargé de constituer un gouvernement de rassemblement au service du pays et des Français. pic.twitter.com/beWhuEh42L
— Élysée (@Elysee) September 5, 2024
L'ex negoziatore dell'Unione Europea per la Brexit, Barnier ha avuto un colloquio con Macron. E' stato poi visto lasciare l'Eliseo dopo l'incontro e il presidente lo ha salutato con una stretta di mano. Il Capo dello Stato "si è assicurato" che Michel Barnier soddisfi le condizioni di stabilità e il più ampio consenso possibile e gli ha chiesto di "formare un governo di unita' per servire il Paese". Barnier, il primo ministro più anziano della V Repubblica succede cosi' a Gabriel Attal, 35 anni, che era il più giovane. Dovrà cercare di formare un governo che possa sopravvivere alla censura parlamentare, per porre fine alla più grave crisi politica degli ultimi decenni.
Le prime reazioni
Alzata di scudi e critiche aperte delle forze politiche di sinistre, riunite nel Nuovo Fronte Popolare (Nfp), alla nomina di Michel Barnier a Matignon. Per il segretario del partito socialista Olivier Faure, "stiamo entrando in una crisi di regime". Con un post su X, Faure ha dichiarato che "il negazionismo democratico ha raggiunto il suo apice: un primo ministro del partito che si classificava al quarto posto e che non ha nemmeno partecipato al fronte repubblicano. Stiamo entrando in una crisi di regime". Per Mathilde Panot di La France Insoumise (Lfi), il presidente Emmanuel Macron non rispetta la "sovranita' popolare" e la "scelta risultante dalle urne".
"Dopo cinquantadue giorni di governo sconfitto alle urne, Macron continua a sentirsi un autocrate. Nominando Michel Barnier, il presidente rifiuta di rispettare la sovranità popolare e la scelta risultante dalle urne. Contro questo colpo di stato inaccettabile in una democrazia, scendete in piazza il 7 settembre e continuate a firmare la petizione per la destituzione di Macron" ha twittato Mathilde Panot, presidente del gruppo LFI-NFP all'Assemblea nazionale.