AGI - "Lavoriamo insieme per la Palestina". Questa la promessa fatta dal presidente egiziano Abdel Fettah Al Sisi e dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha accolto nella capitale Ankara il collega dopo 12 anni. Normalizzate le relazioni dopo un decennio abbondante di accuse e polemiche, Turchia ed Egitto si ritrovano ora sedute allo stesso tavolo con una ritrovata sintonia. Erdogan parla di "amicizia profonda" tra i due Paesi, promette festeggiamenti per il centenario delle relazioni diplomatiche (2025 ndr) e annuncia una "stretta collaborazione" in più ambiti, a partire da Gaza. "Abbiamo parlato degli ultimi sviluppi in Palestina e condividiamo la stessa linea. Chiediamo che ci sia un cessate il fuoco il prima possibile, questo genocidio va fermato e lavoreremo insieme per questo obiettivo", ha detto Erdogan in conferenza stampa prima di attaccare nuovamente Israele.
"Chi uccide 41 mila innocenti non deve stare in parlamento, ma dinanzi a una corte che lo giudichi. Israele continua a gettare benzina sul fuoco in tutta la regione, eppure ci sono ancora Paesi che lo sostengono", ha detto Erdogan. Parole cui ha fatto eco Al Sisi, confermando l'intenzione di sviluppare una strategia comune. "Abbiamo deciso di lavorare insieme ancora più intensamente per un cessate il fuoco a Gaza e per la fine degli attacchi in Cisgiordania. La Palestina deve sorgere come stato nei confini del 1967", ha detto il leader egiziano. Al Sisi ha poi allargato il discorso alla Libia, un teatro che ha visto Turchia ed Egitto per anni sostenere fronti opposti del conflitto. L'incertezza che regna nel Paese africano ha però spinto Ankara e il Cairo al dialogo, nel reciproco rispetto dei rispettivi interessi.
"Vogliamo che la Libia voti sia per il proprio presidente sia per il proprio parlamento. Nostro comune obiettivo e' la sicurezza e la partenza di forze armate non locali dal Paese", ha dichiarato Sisi. Nell'agenda dell'incontro anche il Sudan e il lento riavvicinamento tra Erdogan e il presidente siriano Bashar al Assad, una notizia che Sisi ha accolto "con grande soddisfazione". Sul tavolo anche la firma di 17 intese tra i due Paesi: accordi in ambito commerciale, energetico, infrastrutturale e culturale con cui Erdogan e Sisi sono decisi a raggiungere i 15 miliardi di dollari di interscambio commerciale. Obiettivo dichiarato apertamente e ritenuto possibile, al momento infatti l'interscambio è di circa 10 miliardi, ma anche necessario per dare ossigeno a due economie in grande difficoltà.