AGI - Stringono i tempi in Francia per trovare un nuovo primo ministro capace di superare il voto dell'Assemblea, che dopo le ultime votazioni è spaccata tra partiti di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (PFN), il campo centrista di Macron e l'estrema destra. Macron che avrebbe preso tempo, anche grazie alle Olimpiadi di Parigi, negli ultimi giorni ha intensificato gli sforzi e gli incontri. Questa mattina ha ricevuto all'Eliseo, Bernard Cazeneuve, per l'ultimo round di consultazioni e nella giornata riceverà anche Xavier Bertrand, presidente della regione Hauts-de-France, e gli ex capi di Stato Nicolas Sarkozy e Francois Hollande.
Cazeneuve, 61 anni, è stato per anni ministro dell'Interno, anche durante i traumatici attentati di Parigi del 2015, e gode del rispetto di tutto lo spettro politico. Ha detto che “non chiedeva (di essere nominato primo ministro) ma lo avrebbe fatto per dovere” se fosse stato chiamato, hanno detto persone della sua cerchia. Cazeneuve è “un uomo di sinistra responsabile che terrà conto della situazione politica ma anche economica del Paese”, hanno aggiunto.
Cazeneuve si è guadagnato il sostegno della sinistra abbandonando il Partito Socialista nel 2022, quando questo aveva stretto un'alleanza con il partito della sinistra dura France Unbowed (LFI), oltre che per la sua storia di servizio pubblico.
È “uno di quelli che mi sembra in grado di unire le persone al di là del suo stesso schieramento”, ha dichiarato domenica all'emittente France Inter la presidente dell'Assemblea nazionale Yael Braun-Pivet, sostenitrice di Macron.
La sinistra insiste sul fatto di avere il diritto di formare un governo in quanto blocco più grande emerso dalle urne del 7 luglio, anche se mancano ancora circa 100 seggi per raggiungere la maggioranza di 289 nella camera da 577 posti. Ma Macron si è rifiutato per settimane di nominare il loro candidato premier, la 37enne economista e funzionaria pubblica Lucie Castets.
Ma Macron sostiene che la Costituzione gli impone di garantire la “stabilità istituzionale”, cosa che a suo avviso non sarebbe garantita se Castets venisse immediatamente estromessa in un voto di sfiducia.
La scadenza del 1 ottobre
Su questa ripresa dei colloqui, incombe la data del 1° ottobre, quando il nuovo governo dovrà presentare una bozza di legge di bilancio per il 2025, cosa che l'amministrazione ad interim di Gabriel Attal, in carica da luglio, non può fare. Quindi diventa necessario stringere i tempi nella nomina del nuovo governo e far in modo che abbia un largo consenso.