AGI - "La liberta' di espressione è il fondamento della democrazia e, in Brasile, uno pseudo-giudice non eletto la sta distruggendo per motivazioni politiche". Lo ha detto il patron di X dopo che la Corte Suprema federale ha ordinato il blocco del social network dopo che la piattaforma non ha nominato un rappresentante legale nel Paese. L'accesso al sito del social media, precedentemente noto come Twitter, non è più possibile per gli utenti, che incontrano un messaggio che chiede loro di ricaricare il browser quando entrano nel portale, senza però mai riuscire ad accedere con successo.
Chi è Morales
Lo 'pseudo-giudicè è Alexandre de Moraes, membro della Corte brasiliana. Implacabile giudice della Corte Suprema Federale brasiliana, ha intrapreso da qualche mese una vera e propria crociata contro il magnate sudafricano naturalizzato negli Usa. Una vera e propria guerra contro la 'disinformazione onlinè che fa intravedere sullo sfondo il clima politico, a un mese dalle elezioni municipali in Brasile, sfida epocale tra il presidente il carica Luiz Inacio Lula da Silva e l'ex leader di destra Jair Bolsonaro. Il 55enne giudice della Corte Suprema Federale, ha deciso ora di condurre una lotta 'all'ultimo tweet' con il proprietario del social network X, Tesla e SpaceX.
Ma l'odio tra i due nasce molto prima. Ad aprile il giudice aveva ordinato il blocco di circa un centinaio di account sul social network. L'ordine era parte di un'indagine sulle notizie false e i messaggi d'odio diffusi su X da figure legate all'ex presidente Bolsonaro, durante la presidenza di quest'ultimo e in corrispondenza dell'assalto da parte di suoi sostenitori al parlamento e altri edifici governativi, nel gennaio del 2023. Musk aveva allora accusato Moraes di aver tradito la costituzione e il popolo del Brasile e aveva annunciato di voler contestare i blocchi in ogni sede legale.
Moraes aveva quindi aperto un'indagine su Musk per una serie di reati, compreso quello di "intralcio alla giustizia" e stabilito per X una multa di circa 18mila euro al giorno per ogni profilo che fosse rimasto aperto. Di tutta risposta il magnate sudafricano ad agosto aveva annunciato la chiusura della sede brasiliana del social network, con effetto immediato. Infine l'ultimatum di mercoledi' scorso, sulla nomina di un legale, e la decisione del blocco.
Ma chi è Moraes, tenace difensore della democrazia brasiliana, ma anche persecutore storico di Bolsonaro sul quale ha guidato diverse inchiesta, tra queste quella sul presunto tentativo di golpe dopo la sconfitta elettorale del 2022. La sua ascesa come nemesi dei conservatori non era il destino piu' atteso per questo costituzionalista e professore di diritto all'Universita' di San Paolo, cresciuto in politica per mano di organizzazioni di centrodestra e di destra. è stato segretario della Sicurezza dello Stato di San Paolo, dove è stato accusato di usare la mano pesante nella repressione dei movimenti sociali. è arrivato alla Corte nel 2017, nominato dall'ex presidente conservatore Michel Temer (2016-2018), per il quale era stato ministro della Giustizia. "Anche se la sua folgorante carriera ha un aspetto legale, ciò che lo ha portato nella Corte Suprema è la politica. è un animale politico", ha detto alla Afp l'esperto costituzionale Antonio Carlos de Freitas. E "si muove bene in diversi ambienti, comprese le forze armate".
Tra i processi di Bolsonaro (2019-2022), Moraes è responsabile del piu' grande grattacapo per l'ex presidente: un'indagine sulla sua partecipazione a un presunto complotto di colpo di stato per impedire il ritorno al potere del leader di sinistra Luiz Ina'cio Lula da Silva. L'ex presidente è anche indagato come presunto mandante dell'assalto alle sedi del potere nel gennaio 2023 a Brasilia da parte dei suoi seguaci, insoddisfatti della vittoria elettorale di Lula. Durante il frenetico mandato di Bolsonaro, il giudice ordinò anche l'apertura di indagini contro gli alleati e il suo comportamento irritò a tal punto l'allora presidente che lo defini' un "mascalzone". "Il bolsonarismo ha trovato in Moraes un nemico", ha detto Freitas. Ai vertici della magistratura Moraes potra' restare per legge almeno fino ai 75 anni, ma il magistrato, sposato con tre figli, "ha pretese politiche". Come quella ad esempio di diventare presidente del Brasile, anche se non ne ha mai parlato pubblicamente.