AGI - I rapporti non idilliaci tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant hanno toccato un nuovo minimo nel corso di una riunione del gabinetto di sicurezza conclusosi - dopo le urla - con un voto dal quale ha preso le distanze solo lo stesso Gallant. Sulla stampa israeliana sono uscite minuziose ricostruzioni dello scontro, che ha visto volare dure accuse. A far precipitare la situazione è stata la richiesta di Netanyahu di votare l'approvazione di una serie di mappe, redatte dall'esercito, che mostrano il mantenimento delle truppe nel Corridoio di Filadelfia, al confine tra Gaza ed Egitto. La questione è uno dei nodi principali dei negoziati in corso ed è fortemente avversata sia da Hamas che dal Cairo. "Il significato di questo è che Hamas non accetterà, quindi non ci sarà un accordo e non verranno rilasciati gli ostaggi", ha sottolineato Gallant, secondo quanto riferito da Channel 12. "Si', questa è la decisione", è stata la risposta di Netanyahu mentre il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer suggeriva di procedere con il voto.
Il ministro della Difesa ha sostenuto che quelle mappe non erano ciò che voleva l'Idf ma il premier. "L'hai imposto tu. Stai gestendo i negoziati da solo da quando il gabinetto di guerra è stato sciolto. Veniamo a conoscenza delle decisioni solo dopo che sono state prese. I negoziatori hanno abbozzato le mappe come volevi tu, ma avevano una posizione diversa", ha affermato Gallant, provocando la dura reazione di Netanyahu che ha sbattuto le mani sul tavolo, chiedendo un voto immediato sulle mappe. Anche il capo di Stato maggiore Herzi Halevi ha sollevato obiezioni, assicurando che l'Idf "saprà come entrare e tornare al corridoio di Filadelfia alla fine delle prime sei settimane di cessate il fuoco. Ci sono abbastanza vincoli nei colloqui, non c'è bisogno di aggiungerne un altro". Gli ha fatto eco David Barnea, il capo del Mossad, secondo il quale "non c'è logica in questo voto ora. In ogni caso, i negoziati sono attualmente incentrati su (altre questioni) e non sul corridoio Filadelfia".
Per Gallant, si tratta di scegliere tra mantenere le truppe nel corridoio o riportare a casa i rapiti. "State decidendo di rimanere nel corridoio Filadelfia. È logico per voi? Ci sono (ostaggi) vivi lì!" ha affermato. Dermer ha risposto: "Il primo ministro può fare ciò che vuole", al che Gallant ha risposto che "il primo ministro può prendere tutte le decisioni che vuole e può anche decidere di uccidere tutti gli ostaggi". Il capo della Difesa ha quindi detto a Netanyahu che alla fine cederà alle richieste di Sinwar e poi gli ha chiesto cosa sceglierebbe tra il ritiro dal corridoio e il ritorno degli ostaggi. Il premier ha prima sottolineato la necessità di avere una posizione negoziale determinata per ottenere la liberazione dei rapiti e poi, incalzato, si è espresso a favore di mantenere il controllo del corridoio. Il voto ha visto Gallant finire in netta minoranza, unico contrario tra i ministri.