AGI - A quarantotto ore dalla scadenza suggerita dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per l'indicazione dei nuovi commissari dell'esecutivo Ue, solo tre Paesi non hanno ancora reso noto la propria scelta: Italia (dove si attende la formalizzazione del nome di Raffaele Fitto), Belgio (ancora senza governo dopo il voto di giugno) e la Bulgaria (dove un nuovo esecutivo ha prestato giuramento solo ieri). Gli ultimi a farsi avanti sono stati il Portogallo - che ha proposto l'ex ministra delle Finanze Maria Lui's Albuquerque - e la Danimarca con il ministro della Cooperazione, Dan Jorgensen.
La Spagna ha invece ufficializzato la nomina della vice premier e ministra della Transizione ecologica, Teresa Ribera, già noto.
Allo stato attuale la composizione del Collegio rimane molto lontana dalla parità di genere cui ambiva von der Leyen: dei ventiquattro nominati, diciassette sono uomini e sette sono donne. La 'quote rosa' sono meno del 30%. La direttiva sulla parità di genere - approvata nel 2022 - ha fissato la soglia minima nelle aziende (dal 2026) al 40%.
Nelle ultime ore, a quanto si è appreso, von der Leyen ha avviato una serie di consultazioni con gli Stati membri - in particolare quelli più piccoli - per esortarli a rivedere le loro nomine per inserire qualche nome femminile in più. In particolare, hanno riferito i media maltesi, l'attenzione si è concentrata su La Valletta dove il premier Robert Abela ha proposto il suo capo di segreteria, Glenn Micallef. Von der Leyen preferirebbe che sia una donna, magari con una riconferma della commissaria uscente, Helena Dalli, che aveva la delega proprio alla Parità.
"La presidente è convinta che nel mondo moderno abbiamo bisogno di avere quante più donne possibili in posizioni di responsabilità. È in contatto con gli Stati membri e sta facendo tutto ciò che è in suo potere per avere un collegio ben bilanciato, con persone competenti e che includerà quante più donne possibile", ha evidenziato ieri nel briefing con la stampa il portavoce di von der Leyen, Eric Mamer, senza tuttavia entrare nel dettaglio degli scambi in corso.
Le sette donne nominate ora per il Collegio sono: la presidente tedesca Ursula von der Leyen; l'estone Kaja Kallas (futura Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera nonchè vice presidente della Commissione); la vice presidente uscente Dubravka Suica (Croazia); la ministra agli Affari europei svedese Jessika Roswall; l'eurodeputata finlandese Henna Virkkunen e le già citate Ribera (Spagna) e Albuquerque (Portogallo).
I diciassette commissari nominati sono invece Valdis Dombrovskis (già vice presidente della Commissione con delega all'Economia, Lettonia); Thierry Breton (commissario uscente a Mercato interno e industria, Francia); Wopke Hoekstra (commissario uscente al Clima, ex ministro delle Finanze; Paesi Bassi), Oliver Varhelyi (commissario uscente per Allargamento, Ungheria); Maros Sefcovic (già vice presidente con delega al Green deal, Slovacchia); Christophe Hansen (eurodeputato, Lussemburgo); Victor Negrescu (vice presidente del Parlamento europeo, Romania); Magnus Brunner (ministro delle Finanze, Austria); Jozef Sikela (ministro dell'Industria e del commercio, Repubblica Ceca); Apostolos Tzitzikostas (governatore della Macedonia Centrale, Grecia); Michael McGrath (ex ministro delle Finanze, Irlanda); Glenn Micallef (capo segreteria del premier, Malta); Piotr Serafin (ambasciatore presso l'Ue, Polonia); Tomaz Vesel (ex presidente Corte conti, Slovenia); Costas Kadis (ex ministro della Salute, Cipro) e Andrius Kubilius (eurodeputato, Lituania).