AGI - Un uomo sospettato di essere l'autore dell'incendio e dell'esplosione sabato davanti alla sinagoga di La Grande-Motte, nel sud della Francia, è stato arrestato ieri sera, ha annunciato il ministro degli Interni dimessosi Gèrald Darmanin. L'arresto è stato effettuato dagli agenti della polizia Raid, un'unità d'élite, "che sono intervenuti con grande professionalità nonostante i colpi di pistola", ha scritto Darmanin all'AFP che l'arresto è avvenuto a Nimes, circa 40 km a nord di La Grande-Motte.
Il presunto autore dell'attentato è un algerino di 33 anni, in un situazione regolare in Francia. Gli investigatori hanno impiegato solo quindici ore per trovare il sospettato, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, a volto scoperto, mentre tentava di dare fuoco alla sinagoga poco prima delle 8.30 di ieri, poco prima della funzione mattutina dello Shabbat. Un "attacco antisemita" che non ha causato vittime ma che avrebbe potuto trasformarsi in una "tragedia assoluta" se i fedeli fossero stati presenti, ha sottolineato il primo ministro dimissionario Gabriel Attal, sul posto poche ore dopo i fatti. Il sospettato, che portava una bandiera palestinese in vita durante l'attacco, è stato trovato a Nimes, nel vicino dipartimento del Gard.
È stato arrestato in un edificio a Pissevin, un quartiere povero noto per essere preda del traffico di droga, secondo una fonte vicina alle indagini. L'uomo, che nelle immagini della videosorveglianza sembrava portare una pistola, ha aperto il fuoco sulla colonna di agenti di polizia d'éite venuti ad arrestarlo, ha detto durante la notte la procura nazionale antiterrorismo, incaricata delle indagini. È intervenuta la polizia e l'attentatore è rimasto ferito al volto, ma la sua vita non è in pericolo
Almeno due auto, una delle quali contenente una bombola di gas, sono state incendiate sabato mattina fuori da una sinagoga a La Grande-Motte, popolare località balneare estiva vicino a Montpellier, nel sud della Francia, causando un'esplosione che ha ferito un poliziotto locale. La polizia è alla ricerca di un sospetto.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha assicurato che "si sta facendo tutto per trovare l'autore di questo atto terroristico e proteggere i luoghi di culto". Il ministro dell'Interno dimissionario, Gerald Darmanin, ha assicurato il supporto delle autorità locali e della presidenza ai "nostri concittadini ebrei".
Une tentative d’incendie, manifestement criminelle, a touché la synagogue de la Grande Motte ce matin. Je veux assurer nos concitoyens juifs et la commune de tout mon soutien et dire qu’à la demande du Président de la République @EmmanuelMacron, tous les moyens sont mobilisés…
— Gérald DARMANIN (@GDarmanin) August 24, 2024
"Ripreso un uomo con una bandiera palestinese"
Secondo il sindaco della città, Stéphan Rossignol, le telecamere di sorveglianza della città hanno ripreso un individuo che appiccava il fuoco ai veicoli davanti alla sinagoga Beth Yaacov. Due porte dell'edificio religioso sono state danneggiate dal fuoco, ha dichiarato un'altra fonte proveniente dalle forze dell'ordine. I vigili del fuoco, chiamati sul posto, sono arrivati intorno alle 8.30 del mattino. Secondo una fonte vicina alle indagini, l'uomo filmato dalle telecamere di videosorveglianza aveva una bandiera palestinese intorno alla vita.
La Procura nazionale antiterrorismo ha annunciato di aver aperto un'indagine, nello specifico per tentati omicidi terroristici. "All'interno della sinagoga si trovavano cinque persone, tra cui il rabbino, che non sono rimaste ferite", ha spiegato la Procura nazionale antiterrorismo in un comunicato, ricordando che "le indagini proseguono attivamente per consentire l'arresto degli autori dei fatti".
Attal: "Scampati a una tragedia assoluta"
"Possiamo considerare di essere scampati a una tragedia assoluta", ha dichiarato il primo ministro francese (dimissionario), Gabriel Attal, giunto a La Grande-Motte insieme a Darmanin. "Le prime indicazioni, in particolare quelle delle telecamere a circuito chiuso - ha affermato il premier - mostrano che l'assalitore era estremamente determinato e che, se la sinagoga fosse stata piena di fedeli in quel momento, (...) ci sarebbero state probabilmente delle vittime umane".