AGI - Le difese aeree russe hanno abbattuto 10 droni ucraini che prendevano di mira Mosca. La capitale russa è stata presa di mira durante la notte da "uno dei più grandi" attacchi di droni ucraini della sua storia, ha annunciato il sindaco della capitale russa, Sergei Sobyanin. "Questo è uno dei più grandi tentativi di attacco mai effettuati contro Mosca con i droni", ha detto Sobyanin in una dichiarazione su Telegram.
Almeno tre aerei sono stati abbattuti nel distretto di Podolsk, nel sud della regione di Mosca, senza causare feriti o danni. In totale, nella notte tra martedì e mercoledì, 45 droni ucraini sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea russi sulle regioni di Mosca (11), Bryansk (23), Belgorod (6), Kaluga (3) e Kursk (2), ha spiegato il Ministero della Difesa russo in un comunicato stampa.
Secondo il governatore regionale Vassili Goloubev, anche un "missile" è stato abbattuto intorno all'1:00 ora locale nella parte occidentale della regione di Rostov, al confine con l'Ucraina.
Gli attacchi alle infrastrutture
A maggio la Russia aveva dichiarato di aver abbattuto un drone fuori dalla capitale, costringendo a imporre restrizioni a due importanti aeroporti della città per meno di un'ora. Dall'inizio del conflitto nel 2022, Kiev ha ripetutamente preso di mira impianti petroliferi e di gas in Russia, alcuni a centinaia di chilometri dai suoi confini, in quella che ha definito una "giusta" rappresaglia per gli attacchi alle sue infrastrutture energetiche.
Domenica i droni ucraini hanno attaccato un impianto di stoccaggio del petrolio nella regione meridionale russa di Rostov, innescando un vasto incendio, come ha dichiarato il governatore locale.
La città di Mosca e la sua regione, situata a più di 500 km dal confine ucraino, sono già state prese di mira da rari attacchi di droni. Nell'estate del 2023 alcuni dispositivi sono stati distrutti sopra il quartiere degli affari della capitale e nel maggio 2023 due dispositivi hanno subito la stessa sorte al Cremlino. Da due settimane la Russia sta affrontando un'offensiva transfrontaliera da Kiev, mentre le truppe russe continuano la loro avanzata nell'Ucraina orientale. Mosca ha escluso qualsiasi trattativa "in questa fase".
Medvedev e la "trappola negoziale"
Questa posizione è stata ribadita oggi dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione, Dmitry Medvedev, voce dei 'falchi' del Cremlino. "Ora tutti capiscono tutto, anche se non lo dicono ad alta voce Capiscono che non ci saranno più trattative finché il nemico non sarà completamente sconfitto!", ha scritto Medvedev sul suo canale Telegram parlando di "trappola negoziale" nella quale, in determinate circostanze, la Federazione Russa potrebbe cadere.
Parlando degli alleati dell'Ucraina Medvedev ha attaccato soprattutto la Gran Bretagna e l'ex primo ministro Rishi Sunak: "Che il vile bastardo con un muso brutto e i capelli biancastri arruffati del paese in cui si stava preparando l'operazione terroristica non si rallegri di ciò. Lasciamo che gli sfortunati servi ucraini bacino voluttuosamente le mani insanguinate dei necrofili che li deridono, i loro padroni anglosassoni", ha scritto il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza.