AGI - Il Parlamento ucraino ha adottato un disegno di legge che prevede la messa al bando della Chiesa ortodossa legata al Patriarcato di Mosca e spesso considerata un agente d'influenza del Cremlino, dopo due anni e mezzo dell'invasione russa. Lo hanno annunciato diversi deputati.
La Russia ha immediatamente denunciato il tentativo di Kiev di "distruggere l'ortodossia canonica".
"Decisione storica! Il Parlamento ha approvato un disegno di legge che vieta una parte del Paese aggressore in Ucraina", ha scritto su Telegram la deputata Iryna Gerashchenko. Secondo un altro parlamentare, Yaroslav Zhelezniak, a favore della legge hanno votato 265 deputati, il minimo richiesto è 226.
"Non ci sarà alcuna chiesa moscovita in Ucraina", ha aggiunto su Telegram il capo dell'amministrazione presidenziale ucraina, Andri Yermak.
La 'Chiesa ortodossa ucraina-Patriarcato di Mosca', oggetto del provvedimento, un tempo era la comunità più popolare dell'Ucraina, Paese a larga maggioranza ortodossa. Negli ultimi anni ha perso molti fedeli, perché il sentimento nazionale ucraino ha guadagnato popolarità di fronte all'ex potenza russa.
Il processo ha accelerato con la creazione nel 2018 di una Chiesa ortodossa ucraina indipendente da Mosca, e poi ancora di più con l'inizio, nel febbraio 2022, dell'invasione russa dell'Ucraina apertamente sostenuta dal Patriarcato di Mosca che l'ha benedetta come "guerra santa".
Secondo il deputato Yaroslav Zhelezniak, la nuova legge, che dovrà essere promulgata dal presidente Volodymyr Zelensky prima di entrare in vigore, darà nove mesi alle parrocchie della Chiesa interessata per "tagliare i legami con la Chiesa ortodossa russa".
Secondo i media, la Chiesa legata a Mosca ha ancora circa 9.000 parrocchie in Ucraina, contro le 8.000-9.000 della sua 'rivale' indipendente. La soppressione delle parrocchie legate a Mosca potrebbe quindi richiedere anni, perché il divieto su ciascuna di esse dovrà essere approvato da un tribunale.
La Chiesa ortodossa presa di mira da questo divieto ha annunciato nel maggio 2022 la rottura di tutti i legami con il Patriarcato di Mosca e ha accusato le autorità ucraine di persecuzione. Ma il governo ucraino la ritiene di fatto ancora dipendente dalla Russia e molti dei suoi esponenti sono oggetto di indagini penali. La decisione del Parlamento ucraino mira a "distruggere la vera ortodossia canonica e a sostituirla con una falsa Chiesa", ha tuonato la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, citata dalla televisione russa.
La replica del Patriarcato di Mosca
Il bando della Chiesa ortodossa ucraina, canonicamente parte del Patriarcato di Mosca, approvato oggi dal Parlamento a Kiev "mira a estendere la persecuzione della Chiesa ed è un'evidente violazione dei diritti umani". Lo ha detto a Ria Novosti il consigliere del patriarca di Mosca Kirill, l'arciprete Nikolai Balashov.
Zelensky, ora indipendenza spirituale
Il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, ha accolto con favore l'approvazione del Parlamento di un disegno di legge per vietare in Ucraina la Chiesa ortodossa ucraina legata al Patriarcato di Mosca.
"Oggi voglio sottolineare il lavoro della Verkhovna Rada. È stata adottata una legge sulla nostra indipendenza spirituale", ha affermato Zelensky sui social, aggiungendo che il governo avrebbe "continuato a rafforzare l'Ucraina e la sua società".