AGI - Il secondo giorno di colloqui sul cessate il fuoco a Gaza e sulla liberazione degli ostaggi a Doha si è concluso. Riprenderanno la prossima settimana al Cairo. "Gli Stati Uniti hanno presentato una proposta di cessate il fuoco a Israele e Hamas che si basa sui punti degli accordi raggiunti in settimana, colmando le lacune rimanenti in modo da consentire una rapida attuazione dell'accordo", spiegano i mediatori dei colloqui di Doha, Usa, Qatar ed Egitto, in una nota congiunta al termine del secondo giorno di negoziati. Nella nota si parla di colloqui "costruttivi" e di un'atmosfera "positiva".
Atmosfera confermata dal presidente Usa Joe Biden. Non c'è ancora un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi, ma "non siamo mai stati così vicini", dice Biden. "Non ci siamo", ha detto ancora il presidente americano a margine di una cerimonia nello Studio Ovale, prima di aggiungere che un compromesso è però "molto più vicino rispetto a tre giorni fa".
Il testo dell'accordo
"Nelle ultime 48 ore a Doha, alti funzionari dei nostri governi hanno tenuto intensi colloqui come mediatori con l'obiettivo di concludere l'accordo per un cessate il fuoco e il rilascio di ostaggi e detenuti. Questi colloqui sono stati seri e costruttivi e si sono svolti in un'atmosfera positiva. Stamattina a Doha, gli Stati Uniti con il supporto di Egitto e Qatar, hanno presentato a entrambe le parti una proposta ponte coerente con i principi stabiliti dal presidente Biden il 31 maggio 2024 e con la Risoluzione n. 2735 del Consiglio di sicurezza. Questa proposta si basa su aree di accordo raggiunte nella settimana trascorsa e colma le lacune rimanenti in modo da consentire una rapida attuazione dell'accordo", si afferma nella nota. "I team continueranno il lavoro tecnico nei prossimi giorni sui dettagli dell'attuazione, comprese le misure per attuare le ampie disposizioni umanitarie dell'accordo, nonché le specifiche relative agli ostaggi e ai detenuti. Non c'è altro tempo da perdere ne' scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi", concludono i mediatori.
Anche le fonti israeliane parlano di "progressi" durante i colloqui su Gaza. Restano alcuni nodi da sciogliere per quanto riguarda la presenza di Israele nei corridoi di Netzarim e Philadelphia. I media israeliani, nel frattempo, scrivono che la delegazione dello Stato ebraico ritornerà a Doha domani sera mentre domenica il segretario di Stato americano Antony Blinken sarà in Israele. Lunedì, infatti, è programmato l'incontro con il primo ministro Benjamin Netanyahu, buona occasione per fare pressione sul premier israeliano affinché accetti un accordo di cessate il fuoco.
Hamas, 'atmosfera falsamente positiva'
Di tutt'altra impressione Hamas, che non sta partecipando in modo diretto ai negoziati e che non sembra percepire al momento "alcun segnale positivo". Il portavoce del movimento islamista, Osama Hamdan, ha detto ad Al Jazeera di non avere ancora un quadro chiaro dello stato in cui si trovino i negoziati, aggiungendo di non aver motivo di credere che Israele stia inviando segnali positivi.
"I mediatori stanno ancora parlando di colmare le lacune, ma è chiaro che la parte israeliana sta aggiungendo altre condizioni, parlando di nuove questioni", ha dichiarato Hamdan. "Credo che stiano cercando di indebolire il processo" negoziale.
In particolare, Hamdan ha respinto la prospettiva che Israele mantenga il controllo della sicurezza sul corridoio di Filadelfia di Gaza, affermando che Hamas continua a chiedere un "ritiro completo" dalla Striscia, su cui aveva precedentemente ricevuto rassicurazioni dai mediatori. Se Israele trasmettesse "segnali positivi", Hamas sarebbe disposta a partecipare ai colloqui, ma ciò non è ancora accaduto, ha affermato ancora il portavoce. Insomma, i risultati dei colloqui a Doha non sono in linea con l'ultima proposta avanzata all'inizio di luglio.
Hamas respinge le nuove condizioni di accordo su Gaza
Hamas respinge le "nuove condizioni israeliane" incluse nella proposta dei paesi mediatori di raggiungere una tregua a Gaza. Lo hanno detto all'AFP due leader del movimento islamico palestinese, al termine dei due giorni di negoziati a Doha. Le "nuove" condizioni richiedono il mantenimento delle truppe israeliane nella Striscia di Gaza, lungo il confine con l'Egitto, ha detto una delle fonti. "Non accetteremo altro che un cessate il fuoco completo, un ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia, il ritorno degli sfollati e un accordo per lo scambio" di ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi, ha aggiunto.
Israele chiede ai mediatori un pressing su Hamas per l'accordo
L'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu esprime apprezzamento per gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti e da altri mediatori nel tentativo di convincere Hamas ad accettare un accordo sulla presa degli ostaggi. È quanto si legge in una nota rilanciata dai media israeliani. "I principi fondamentali di Israele sono ben noti ai mediatori e agli Stati Uniti, e Israele spera che la loro pressione conduca Hamas ad accettare i principi del 27 maggio, in modo che i dettagli dell'accordo possano essere implementati", aggiunge la dichiarazione dell'ufficio di Netanyahu, che fa riferimento alla proposta di accordo sugli ostaggi avanzata da Israele a fine maggio.