AGI - Una volta conclusa la cosiddetta "tregua olimpica", la Francia torna a interrogarsi sul prossimo governo, dopo che le elezioni conclusesi più di cinque settimane fa non hanno determinato una chiara maggioranza parlamentare. Il presidente Emmanuel Macron non si è ancora pronunciato, e secondo la stampa francese ricomincerà ufficialmente le consultazioni la prossima settimana.
Il Nuovo fronte popolare, che ha vinto le elezioni con un'insolita alleanza fra ambientalisti e sinistra, rivendica la nomina per la sua candidata premier Lucie Castets. Sul suo nome gli alleati hanno trovato l'accordo, non senza difficoltà, il 23 luglio scorso, appena prima che a Parigi iniziassero le Olimpiadi, ma Macron non l'ha considerato.
Duramente sanzionati nelle urne, i deputati "presidenziali" sono solo il secondo gruppo all'Assemblea nazionale, dietro ai 193 eletti del NFP. Il capo dell'Eliseo, in vacanza al forte di Brègancon nel Var, continua la sua ricerca di un premier su cui convogliare una nuova maggioranza che rappresenti "le forze politiche che si riconoscono nelle istituzioni repubblicane".
L'ipotesi di una "grande coalizione" alla tedesca è considerata altamente improbabile, se non fosse altro che per l'indisponibilità dei socialisti a lasciare l'alleanza vincente alle elezioni. Cinque settimane dopo aver lanciato un appello ai capi dei partiti di centro, la strategia del presidente non ha raccolto frutti ma dalle ultime dichiarazioni emerge la speranza che le Olimpiadi abbiano lasciato in eredità al Paese uno spirito di concordia: "I Giochi olimpici sono la dimostrazione che la Francia, quando è unita, sa fare grandi cose", ha detto in un'intervista di bilancio delle Olimpiadi sul quotidiano sportivo L'Equipe lunedì scorso.
"Tre anni fa la sindaca di Parigi, la presidente della regione Ile de France e io eravamo avversari alle presidenziali, ma nonostante questo abbiamo lavorato insieme", ha aggiunto Macron riferendosi alle ex candidate all'Eliseo Anne Hidalgo e Valerie Pecresse. Nel nuovo contesto politico post elettorale, c’è che spera in una soluzione a breve, la prossima settimana, anche per avere il tempo di affrontare le scadenze europee per il bilancio pubblico, ma altri, soprattutto nel campo presidenziale, suggeriscono di agire senza farsi influenzare dal calendario.