AGI - Russia e Ucraina si sono accusate a vicenda per un incendio alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, escludendo però che abbia provocato una perdita radioattiva. L'impianto, il più grande di questo tipo in Europa, si trova in una delle regioni dell'Est dell'Ucraina occupata dalla Russia fin dai primi mesi dell'invasione del Paese, nel 2022, ed è stato sempre considerato uno dei punti critici del conflitto per l'elevato rischio di un incidente nucleare. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a provocare l'incendio, che stamattina risulta completamente domato, sono stati i russi, mentre Mosca accusa un bombardamento ucraino. L'agenzia per l'energia nucleare delle Nazioni Unite controlla regolarmente la situazione e ha confermato che al momento non ci sono problemi, ma ha richiesto che la sua squadra avesse "accesso immediato alla torre di raffreddamento per valutare il danno".
Intanto, da 6 giorni è in corso da parte delle truppe di Kiev l'operazione sul territorio russo della regione di Kursk, riconosciuta ieri dalla stessa Russia: in un comunicato, le forze armate di Mosca hanno affermato di avere fermato ulteriori avanzate a Tolpino, Juravli e Obshchi Kolodez, tre città situate a circa 30 km dal confine con l'ex repubblica sovietica, ammettendo di fatto l'incursione.
La risposta è avvenuta tramite bombardamenti e l'invio di contingenti da altre zone di combattimento; ma da parte ucraina è stato chiarito che fra gli obiettivi dell'avanzata c'è proprio quello di "estendere le posizioni del nemico, infliggere il massimo delle perdite, destabilizzare la situazione in Russia, dimostrando che sono incapaci di proteggere i propri confini", con l'impiego di migliaia di militari. Stamattina, il ministero della Difesa russo ha detto di aver distrutto nella notte 18 droni ucraini, di cui 11 proprio sulla regione di Kursk.
Anche il presidente Volodymyr Zelensky ha parlato dell'operazione ucraina fuori dai suoi confini, motivandola con l'obiettivo di "spostare la guerra nel territorio dell'aggressore". Mosca, dal canto suo, ha evacuato 76 mila abitanti dall'area colpita, organizzando treni di emergenza da Kursk a Mosca, e annunciato che ci sarà una "risposta severa": le autorità hanno proclamato nella zona lo stato di emergenza e l'inizio di una "operazione antiterrorismo" li' e in altre due regioni di confine.