AGI - Il candidato dell'opposizione venezuelana Edmundo Gonzalez Urrutia, che rivendica di essere il legittimo vincitore delle elezioni presidenziali del Paese, ha sfidato una convocazione della Corte Suprema sui risultati contestati. Le autorità elettorali hanno dichiarato il presidente Nicolas Maduro vincitore del voto del 28 luglio senza però fornire risultati dettagliati, scatenando proteste che la scorsa settimana hanno causato la morte di almeno 24 persone.
Diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti e alcuni Stati dell'America Latina, hanno riconosciuto Gonzalez Urrutia come vincitore e hanno invitato il Venezuela a pubblicare i dati elettorali. Maduro, che ha chiesto l'incarcerazione di Gonzalez Urrutia e della leader dell'opposizione Maria Corina Machado, ha portato la controversia alla Corte Suprema per convalidare la sua vittoria.
Le autorità elettorali hanno affermato di aver consegnato i dati elettorali alla Corte ma entrambe le istituzioni sono ampiamente fedeli al governo di Maduro. Il 74enne Gonzalez Urrutia, che era stato convocato in tribunale mercoledì mattina, ha detto di dubitare dell'imparzialità della procedura. "Si mette a repentaglio non solo la mia libertà ma, cosa più importante, la volontà del popolo venezuelano espressa il 28 luglio", ha scritto sui social media.
La presidente del tribunale, Caryslia Rodriguez, ha evidenziato il suo "mancato rispetto della citazione". L'opposizione ha lanciato un sito web con le copie dell'84% delle schede votate, dimostrando una vittoria facile per Gonzalez Urrutia. Il governo sostiene che siano stati falsificati. Simon Calzadilla, del Movimento per il Venezuela (MPV), anch'egli sostenitore di Gonzalez Urrutia, ha dichiarato: "Nessun partito politico sa, 11 giorni dopo le elezioni, quale sia stato il risultato del voto". Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha ribadito la sua convinzione che Gonzalez Urrutia abbia vinto le elezioni in un colloquio con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.