AGI - Dopo un mese di proteste, la presidenza del Bangladesh ha confermato che il premio Nobel per la pace Muhammad Yunus guiderà un governo ad interim, dopo lo scioglimento del Parlamento e la fuga della leader del governo dimissionaria Sheikh Hasina. La decisione "di formare un governo ad interim con Yunus come leader" è stata presa nel corso di un incontro tra il presidente Mohammed Shahabuddin, gli alti dignitari dell'esercito e i leader del collettivo Studenti contro la discriminazione, movimento principale che ha organizzato le manifestazioni dall'inizio di luglio.
"Il presidente ha chiesto al popolo di aiutarlo a superare la crisi. Per superare la crisi è necessaria la rapida formazione di un governo ad interim", si legge in un comunicato della presidenza. Muhammad Yunus, che si trova attualmente in Europa, ha accettato: anche se si è sempre tenuto distante dalla politica, ha scritto in una nota, "se sarà necessario agire in Bangladesh, per il mio Paese e per il coraggio del mio popolo, allora lo faro'".
L'economista 84enne, noto per aver fatto uscire milioni di persone dalla povertà grazie alla sua pionieristica banca di microfinanza, era osteggiato da Sheikh Hasina, che lo accusava di "succhiare il sangue" dei poveri.
Nahid Islam, leader del collettivo studentesco, ha confermato la decisione ai giornalisti dopo un incontro di tre ore presso la presidenza, definendo le discussioni "fruttuose". Il presidente Shahabuddin ha concordato che il governo ad interim "sia formato il più presto possibile", ha affermato.
Dagli Stati Uniti, il segretario di Stato Antony Blinken ha sottolineato che questo governo deve "rispettare i principi democratici, lo stato di diritto e il riflesso della volontà del popolo". Oggi anche il Pakistan si è detto "solidale con il popolo del Bangladesh" nella speranza di un "ritorno alla normalità" e di un "futuro armonioso": il Paese è diventato indipendente dal Pakistan nel 1971, al termine di una guerra sanguinosa. Ieri il presidente ha anche sciolto il Parlamento, come richiesto dai manifestanti studenteschi e dal principale partito di opposizione, il Partito nazionalista del Bangladesh (BNP), che chiede elezioni entro tre mesi.
Il bilancio totale delle vittime di un mese di disordini è di almeno 432 morti, di cui 122 solo lunedì, secondo le stime di stampa sulla base di fonti di polizia e ospedaliere. Sheikh Hasina, 76 anni, ha lasciato la residenza presidenziale in elicottero ed è atterrata in una base militare vicino a Nuova Delhi; secondo fonti citate dalla stampa internazionale, si trattava pero' solo di una tappa perché la destinazione finale dell'ex premier potrebbe essere Londra. La richiesta del governo britannico di avviare un'indagine delle Nazioni Unite sui "livelli di violenza senza precedenti" in Bangladesh, tuttavia, ha messo in dubbio questa destinazione.
Il suo primo appello "ricostruiamo il paese"
Il futuro capo di governo provvisorio, Muhammad Yunus, ha invitato i suoi concittadini alla calma e ha esortato la popolazione a sfruttare l’opportunità per costruire un Bangladesh migliore. Nella sua prima dichiarazione ufficiale da quando ha accettato l'incarico di guidare l'esecutivo ad interim, il premio Nobel per la pace, 84 anni, si è rivolto in particolare ai giovani, esortandoli a non prendere "la strada della violenza".
Il suo atteso ritorno in patria, in provenienza dall'Europa, è previsto per domani. "Faccio un fervido appello a tutti a mantenere la calma. Vi prego di astenervi da ogni tipo di violenza", ha insistito colui che viene soprannominato il 'banchiere dei poveri'. "La nostra gioventù è pronta a guidare la creazione di un nuovo mondo. Non perdiamo l’opportunità di impegnarci in una violenza insensata (...) Se prendiamo la strada della violenza tutto sarà distrutto", ha avvertito Yunus.
Il tribunale annulla la condanna per sfruttamento del lavoro
Un tribunale del Bangladesh ha annullato una condanna contro Muhammad Yunus, un giorno prima del suo rientro in patria per guidare un governo provvisorio. All'inizio dell'anno, Yunus e tre dei suoi colleghi erano stati accusati di sfruttamento del lavoro e condannati a sei mesi di carcere. Il premio Nobel per la pace, 84 anni, era stato immediatamente rilasciato in attesa di appello e in seguito si è recato all'estero.
Tutti e quattro avevano negato le accuse e, poiché i tribunali sono accusati di aver approvato le decisioni del governo di Sheikh Hasina, il caso è stato criticato come politicamente motivato da alcuni organi di controllo, tra cui Amnesty International. Oggi, "il tribunale del lavoro ha accolto l'appello e li ha assolti tutti", ha annunciato uno degli avvocati di Yunus, Khaja Tanvir Ahmed.
Noto come il "banchiere dei più poveri tra i poveri", è stato insignito del Nobel per la pace nel 2006 per il suo lavoro di prestito di piccole somme di denaro alle donne delle zone rurali, consentendo loro di investire in attrezzi agricoli o in attrezzature commerciali e di aumentare i loro guadagni. Il suo profilo pubblico in Bangladesh gli è valso l’ostilità dell'ex premier Hasina. Yunus ha subito più di 100 processi penali in patria, ma il processo per sfruttamento del lavoro ha portato all'unica condanna nei suoi confronti.
Esercito, domani il giuramento
Il nuovo governo ad interim del Bangladesh presterà giuramento probabilmente giovedì sera dopo il ritorno nel Paese del premio Nobel Muhammad Yunus, chiamato a guidare l'esecutivo. Lo ha affermato il capo dell'esercito, il generale Waker-Uz-Zaman.
"Stiamo facendo del nostro meglio per tenere la cerimonia del giuramento domani", ha affermato il generale, precisando che potrebbe avvenire "intorno alle 20 (le 16 in Italia). Saranno probabilmente presenti circa 400 persone".