AGI - Gianmarco Tamberi e Stefano Sottile accedono alla finale del salto in alto delle Olimpiadi di Parigi. Questa mattina allo Stade de France nelle qualificazioni i due azzurri hanno valicato 2,24 sbagliando tre volte i 2,27, misura superata da cinque atleti. Nessuno ha superato i 2,29, misura richiesta come qualificazione diretta. La finale, che sarà con 14 atleti, è in programma sabato alle ore 19.
"Non c'è un'aspettativa ma una consapevolezza di tutto quello che ho fatto, quanto ho sacrificato per questa gara, probabilmente, al 99% sarà la mia ultima finale olimpica, il mio grande sogno, c’è tanta consapevolezza e una voglia enorme di raggiungere quello che non è mai stato raggiunto da nessuno, sarà difficilissimo, avrò degli avversari fortissimi in pedana", sone le parole di Tamberi dopo la gara.
Appuntamento con la storia
Il marchigiano campione di tutto, oro olimpico, mondiale ed europeo, andrà in caccia di un'altra medaglia. Un altro oro significherebbe entrare nella storia perché nessuno in precedenza è riuscito a vincere due titoli olimpici consecutivi nel salto in alto. Dopo i problemi delle ultime settimane, dall'edema al bicipite femorale di inizio luglio rinunciando ai meeting che aveva in programma, allo stato febbrile dei giorni scorsi con la partenza per Parigi posticipata, in pedana Tamberi riesce comunque a trovare le energie per cogliere l'obiettivo.
Negli 800 metri Catalin Tecuceanu guadagna il pass per le semifinali piazzandosi secondo in 1'44"80 con una brillante azione sul rettilineo di arrivo, mentre Simone Barontini è quarto nella sua batteria (1'46"33) e dovrà ripresentarsi al via domani mattina nel turno di recupero. Due azzurre sbarcano in semifinale nei 1500 attraverso il round di ripescaggio, Sintayehu Vissa che si prende il successo con 4'06"71 e Ludovica Cavalli, seconda in 4'02"46.
Nella marcia azzurra arriva invece una nuova delusione. Massimo Stano e Antonella Palmisano tornano dalle Olimpiadi di Parigi senza medaglie. Nella staffetta mista a squadre, i due azzurri hanno concluso solo al sesto posto a 3'21" dai vincitori. Ottima la terza frazione di Stano che aveva riportato l'Italia al terzo posto, poi il crollo della Palmisano, che ha poi rivelato di aver avuto il Covid, pur avendo gareggiato da negativa.
Primi campioni olimpici di questa nuova specialità gli spagnoli Alvaro Martin e Maria Perez che hanno coperto la distanza della maratona (42,195 km), in 2 ore 50'31. Argento all'Ecuador con Brian Daniel Pintado e Glenda Morejon staccati di 51 secondi, bronzo all'Australia a 1'07.