AGI - Sono passati esattamente 10 mesi da quel 7 ottobre in cui i militanti di Hamas compirono il barbaro attacco in Israele, uccidendo oltre 1.200 persone e rapendone circa 250 (111 sono ancora a Gaza, ma una quarantina morte). Da allora, gli attacchi delle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza sono stati incessanti e hanno provocato quasi 40 mila morti. Le tensioni nella regione sono ancora alle stelle, ulteriormente aumentate con l'uccisione a Teheran del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh. Ieri Hamas ha attribuito il suo ruolo a Yahya Sinwar, uno degli uomini più ricercati da Israele che gli attribuisce la responsabilità del massacro del 7 ottobre. La reazione è stata immediata: il ministro degli Esteri Israel Katz ha promesso di "eliminare rapidamente" il nuovo leader, finora capo di Hamas nella Striscia di Gaza.
In questi dieci mesi, è fallito ogni tentativo di mediazione e ora si attende l'azione di rappresaglia da parte dell'Iran e dei suoi alleati, a partire dal movimento libanese Hezbollah il cui leader Hassan Nasrallah ha fatto un discorso incendiario, a una settimana dall'altro omicidio illustre di matrice israeliana, quello di Fuad Shukr a Beirut. Era accusato da Israele di essere responsabile dell'attacco che ha ucciso 12 bambini e adolescenti il 27 luglio nel Golan siriano occupato. Hezbollah e l'Iran sono "costretti a rispondere" a questi omicidi, ha detto ieri Nasrallah. Hezbollah reagirà "da solo o come parte di una risposta unitaria" da parte dell'Iran e dei suoi alleati, e "quali che siano le conseguenze", ha aggiunto.
Oggi è in programma l'Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC) si incontrerà a Gedda, in Arabia Saudita, per concordare "una posizione islamica unificata" nella regione, secondo una fonte dell'Organizzazione. Di fronte ai rischi di un prolungamento della guerra, la comunità internazionale è impegnata in una corsa contro il tempo per trovare vie di pacificazione e rilanciare i negoziati per un cessate il fuoco associato alla liberazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Aumentano i contatti diplomatici, in particolare tra i paesi mediatori: gli Stati Uniti, il Qatar e l'Egitto.
"Sinwar è stato e rimane il primo decisore riguardo alla conclusione di un cessate il fuoco", ha detto ieri il capo della diplomazia americana, Antony Blinken. Per la prima volta, il segretario di Stato Usa ha invitato pubblicamente l'Iran ma anche Israele a evitare una "escalation" verso un nuovo conflitto militare in Medio Oriente. "Siamo impegnati in un'intensa attività diplomatica con alleati e partner e stiamo inviando questo messaggio direttamente all'Iran. Abbiamo comunicato questo messaggio direttamente a Israele", ha aggiunto il segretario di Stato, il cui paese è il primo alleato dello Stato ebraico. Ma per il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, la nomina di Yahya Sinwar a capo di Hamas "è un motivo in più per eliminarlo rapidamente e per cancellare dalla carta geografica questa spregevole organizzazione", considerata terroristica anche da Stati Uniti e Unione Europea.
"Hamas risponde all'assassinio", ha titolato oggi in prima pagina il quotidiano libanese filo-Hezbollah Al-Akhbar, sotto una foto di Yahya Sinwar. Un funzionario di Hamas ha detto ieri che la nomina ha inviato un "messaggio forte" a Israele. Anche Hezbollah ritiene che la scelta "conferma che il nemico non è stato in grado di raggiungere i suoi obiettivi" contro Hamas.