AGI - Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha detto al G7 che Washington ritiene che un attacco dell'Iran a Israele potrebbe iniziare nelle prossime 24-48 ore. Lo riporta il Times of Israel, citando Axios che riporterebbe fonti presenti alla riunione. Blinken ha anche specificato che gli Usa non conoscono l'esatto timing dell'attacco che l'Iran ha pianificato ma che ritengono possa cominciare a breve.
Le ultime dal fronte
I sistemi di difesa aerea israeliani hanno intanto intercettato diversi droni lanciati dalle milizie sciite di Hezbollah dal Libano questa mattina presto, anche se uno di essi ha colpito vicino ad Ayelet HaShahar, a circa 10 chilometri dallo spartiacque, ha dichiarato un comunicato dell'esercito. "A seguito della caduta nella zona, un ufficiale e un soldato delle forze armate sono rimasti leggermente feriti", ha aggiunto, aggiungendo che entrambi sono stati portati in ospedale per essere curati e che le loro famiglie sono state informate dell'incidente, senza fornire ulteriori dettagli. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto per cercare di spegnere l'incendio che si è velocemente propagato.
Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell'attacco, che avrebbe preso di mira "il quartier generale della 91esima Divisione dell'Esercito, appena istituito" ad Ayelet. Il gruppo filo-iraniano ha affermato che gli attacchi sono arrivati in risposta ai colpi israeliani su Bazouriye, Deir Seryan, in cui sono stati uccisi due combattenti, mentre in tarda serata Hezbollah ha annunciato la morte di altri due suoi soldati. Un bombardamento sul villaggio di Deir Seryan ha ucciso ieri un miliziano 17enne, il cui nome era Hassan Imad Karim. Qualche ora prima, un attacco di un drone israeliano vicino alla città libanese di al-Bazouriye aveva ucciso un membro di Hezbollah identificato come Nazih Abed Ali.
Dallo scorso ottobre Israele e gli Hezbollah libanesi sono impegnati in un costante scambio di fuoco lungo la linea che separa i due Paesi. Uno scontro che ha portato le parti a vivere il picco di tensione più alto dal 2006, un picco che ora minaccia di diventare una guerra su più fronti con il coinvolgimento dell'Iran dopo il bombardamento israeliano della scorsa settimana a Beirut e la morte a Teheran del leader di Hamas Ismail Haniyeh. Almeno 586 persone sono state uccise finora dai bombardamenti attraverso il confine, la maggior parte delle quali sul versante libanese e nelle file di Hezbollah, che ha confermato 359 vittime tra i miliziani e i comandanti, alcuni dei quali in Siria. In Israele, 47 persone sono state uccise nel nord, 22 militari e 25 civili, tra cui 12 bambini e adolescenti uccisi da una granata mentre giocavano a calcio nel villaggio druso di Majdal Shams, sulle alture occupate del Golan.
Gli appelli: "Lasciate il Libano"
Si moltiplicano gli appelli ai cittadini stranieri affinché lascino il Libano nel timore di un'escalation militare tra l'Iran e i suoi alleati da un lato e Israele dall'altro. In previsione di una risposta Di Teheran all'assassinio del leader di Hamas e del capo militare degli Hezbollah libanesi, si stanno intensificando gli sforzi diplomatici per evitare che gli eventi precipitino definitivamente e si inneschi un conflitto regionale. Il presidente francese Emmanuel Macron e il re giordano Abdullah II hanno chiesto domenica di evitare un'escalation "a tutti i costi".