Tutti i prigionieri protagonisti dello scambio tra Usa e Russia
Tutti i prigionieri protagonisti dello scambio tra Usa e Russia

Tutti i prigionieri protagonisti dello scambio tra Usa e Russia

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Rilasciati dalla Russia

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  • Evan Gershkovich. Il 32enne reporter americano del Wall Street Journal è stato il primo giornalista occidentale a essere imprigionato in Russia per spionaggio dall'epoca sovietica. Accusato di aver raccolto informazioni su una fabbrica di carri armati russi per conto della CIA, cosa che il suo giornale e Washington hanno fermamente negato, il 19 luglio è stato condannato a 16 anni di carcere in un processo sommario a porte chiuse. Originario del New Jersey, vicino a New York, proviene da una famiglia ebrea sovietica che ha lasciato l'URSS alla fine degli anni Settanta. A differenza di molti giornalisti americani che hanno lasciato la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022, Gershkovich ha scelto di continuare a fare il giornalista.
  • Paul Whelan. L'ex marine statunitense, 54 anni, di nazionalità britannica, irlandese e canadese, era detenuto in Russia dal dicembre 2018. Le accuse di spionaggio, che lui nega, gli erano valse una condanna a sedici anni di carcere nel giugno 2020. Arrestato dai servizi speciali russi (FSB) in un hotel del centro di Mosca, all'epoca era direttore della sicurezza internazionale per il gruppo americano BorgWarner, produttore di pezzi di ricambio nel settore automobilistico.
  • Oleg Orlov.71 anni, importante attivista per i diritti umani, è stato condannato a fine febbraio a due anni e mezzo di carcere per aver ripetutamente denunciato l'offensiva russa in Ucraina, sentenza confermata a luglio. Formatosi come biologo, si è unito all'ONG Memorial quando è stata fondata alla fine degli anni '80 e da allora è diventato un pilastro della ricerca della verita' sui crimini dell'URSS e della difesa dei diritti umani nella Russia post-sovietica.
  • Lilia Tchanycheva, 42 anni, ex coordinatrice della squadra del defunto oppositore Alexei Navalny negli Urali, è stata condannata a nove anni e mezzo di carcere per "estremismo". Contabile a Ufa, nel 2017 ha abbandonato il suo lavoro per unirsi al Fondo anticorruzione (FBK) di Alexei Navalny, partecipando attivamente al movimento di protesta anticorruzione nella sua regione. È stata arrestata nel novembre 2021.
  • Ksenia Fadeyeva. Un'altra alleata di Navalny, 32 anni, eletta nel 2020 nel consiglio comunale di Tomsk, in Siberia, insieme ad altri attivisti indipendenti, successo raro per l'opposizione russa dell'epoca. Dopo la messa al bando del movimento di Navalny nel 2021, Fadeyeva ha rifiutato di andare in esilio, nonostante i rischi. Nel dicembre 2023 e' stata condannata a nove anni di carcere, sempre per "estremismo".
  • Vladimir Kara-Mourza. Quarantaduenne russo-britannico, ferocemente critico del Cremlino, è stato condannato nell'aprile 2023 a 25 anni di carcere per "tradimento" e diffusione di "false informazioni" sul conflitto in Ucraina, una sentenza particolarmente dura anche nel contesto dell'aumento della repressione in Russia. Secondo diversi media investigativi, tra cui Bellingcat, The Insider e Der Spiegel, i servizi segreti russi sarebbero coinvolti nei due avvelenamenti di cui è stato vittima nel 2015 e nel 2017. Non si è mai ripreso completamente e soffre di una patologia neuromuscolare. A maggio è stato premiato dalla giuria del Premio Pulitzer per "i suoi articoli appassionati scritti a rischio della vita dalla prigione". -
  • Ilia Yashin. Attivo nell'opposizione liberale in Russia dagli anni Duemila, 41 anni, è stato condannato alla fine del 2022 a otto anni e mezzo di carcere per aver denunciato "l'omicidio di civili" nella citta' ucraina di Boutcha. Membro del parlamento comunale di Mosca al momento dell'arresto, Yashin ha combattuto a fianco di Navalny, morto in carcere nel febbraio 2024, e di Boris Nemtsov, assassinato nel 2015. -
  • Alexandra Skotchilenko. L'artista 33enne, arrestata in Russia nell'aprile 2022 per aver sostituito le etichette dei prezzi in un supermercato con messaggi di denuncia dell'offensiva in Ucraina, e' stata condannata a sette anni di reclusione nel novembre 2023.
  • Alsu Kurmasheva. La giornalista russo-americana di Radio Free Europe/Radio Liberty (RFE/RL) è stata condannata il 19 luglio a sei anni e mezzo di carcere per aver scritto dell'offensiva russa in Ucraina. La giornalista 47enne, che viveva a Praga, è stata arrestata in Russia nell'ottobre 2023 durante un viaggio privato.
  • Andrei Pivovarov. Arrestato in Russia nel 2021, l'oppositore russo, 42 anni, è stato condannato un anno dopo a quattro anni di carcere per aver fatto campagna per un'organizzazione vietata, Otkritaia Rossia (Russia aperta), legata all'ex-oligarca in esilio e oppositore Mikhail Khodorkovsky. Dalla sua cella ha fatto campagna elettorale per le elezioni parlamentari del settembre 2021 con lo slogan "Piu' forte della paura", presentandosi come il "candidato ammanettato".
  • Vadim Ostanin. Alleato di Navalny, 47 anni, è stato condannato a nove anni di carcere per "estremismo" dopo aver gestito l'ufficio del team di Navalny a Biisk, nella regione di Altai.
  • Dieter Voronin. Politologo di nazionalità russa e tedesca, è stato condannato nel marzo 2023 a 13 anni di carcere per "alto tradimento" nel caso del giornalista russo Ivan Safronov, specialista di questioni militari, a sua volta condannato a 22 anni per lo stesso motivo e tuttora in carcere.
  • Kevin Lick, russo-tedesco di 19 anni, è stato arrestato in Russia nel febbraio 2023 e condannato nel dicembre dello stesso anno a quattro anni di carcere per "alto tradimento".
  • Herman Moijes. Avvocato russo-tedesco, è stato arrestato a San Pietroburgo alla fine di maggio 2024, accusato di "alto tradimento" e in attesa di processo.
  • Patrick Schobel. Arrestato all'aeroporto di San Pietroburgo alla fine di gennaio 2024, cittadino tedesco, è stato accusato di traffico di droga dopo essere stato sorpreso con gomme da masticare alla cannabis.

Rilasciato dalla Bielorussia

  • Rico Krieger. Medico militare tedesco di 30 anni, è stato condannato a morte il 24 giugno in Bielorussia da un tribunale di Minsk con l'accusa di "terrorismo" e "mercenarismo", prima di essere graziato martedì dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko. È sospettato di aver fotografato siti militari in Bielorussia nell'ottobre 2023 per conto dei servizi segreti ucraini (SBU) e di aver piazzato un ordigno esplosivo su una linea ferroviaria vicino a Minsk su loro ordine. Secondo il suo profilo LinkedIn, Krieger lavorava come infermiere per la Croce Rossa tedesca e in precedenza era stato impiegato come guardia di sicurezza armata per l'ambasciata statunitense a Berlino.

Liberati dall'Occidente

  • Vadim Krassikov, accusato di essere stato reclutato dall'FSB, è stato condannato il 15 dicembre 2021 a Berlino all'ergastolo per l'omicidio di un georgiano della minoranza cecena che aveva combattuto contro le forze russe tra il 2000 e il 2004.
  • Artiom Doultsev e Anna Doultseva. Presunta coppia di spie russe, di circa 40 anni, è stata arrestata alla fine del 2022 in Slovenia. Si sono dichiarati colpevoli e sono stati condannati dai tribunali sloveni a più di un anno e mezzo di carcere per "spionaggio e falsificazione di documenti", una pena equivalente al tempo già trascorso in detenzione. Secondo i media, i due presunti agenti dei servizi segreti stranieri (SVR) erano arrivati in Slovenia nel 2017 con passaporti argentini, con i nomi di Ludwig Gisch e Maria Rosa Mayer Munos, e vivevano nella capitale Lubiana prima del loro arresto nel dicembre 2022. Sono accompagnati dai due figli.
  • Pavel Roubtsov/Pablo Gonzalez. Arrestato dai servizi segreti polacchi vicino al confine ucraino il 28 febbraio 2022, Pavel Roubtsov era stato accusato di essere una spia di Mosca. Ha anche la nazionalità spagnola, con il nome di Pablo Gonzalez, e ha lavorato come giornalista per i media online Publico e per la televisione La Sexta.
  • Mikhail Mikushin, nato nel 1978, è stato arrestato nell'ottobre 2022 dalla polizia norvegese e si spacciava per un brasiliano trentenne di nome José Assis Giammaria - anche se, secondo i media norvegesi, non parla portoghese. L'anno precedente era stato ammesso come ricercatore all'Università di Tromso, dove lavorava sulla politica norvegese nel Grande Nord e sulle minacce ibride. Secondo un ricercatore del sito web investigativo Bellingcat, era in realtà un colonnello dell'intelligence militare russa (GRU).
  • Roman Seleznev. Arrestato nel 2014 alle Maldive e poi trasportato negli Stati Uniti, hacker, è stato condannato nel 2017 a 27 anni di carcere per frode con carte bancarie, il cui danno è stato stimato da Washington in oltre 169 milioni di dollari.
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