AGI - L'ex presidente liberiano George Weah, ora all'opposizione, ha accusato il suo successore, Joseph Boakai, di utilizzare la giustizia a scopo politico dopo l'accusa di corruzione del suo ex ministro delle Finanze e di quattro ex funzionari.
"Il Partito dell'Unità può essere certo che il Cdc (il partito di Weah) utilizzerà tutti i mezzi legali e politici a sua disposizione per resistere a questa manovra volta a sfruttare il sistema giudiziario del paese a proprio vantaggio", ha affermato l'ex stella del calcio che ha perso le elezioni presidenziali alla fine del 2023. "Sì, signor Boakai, la sua azione volta a politicizzare la giustizia incontrerà una forte resistenza", ha aggiunto in una conferenza stampa.
La posizione assunta dall'ex presidente, l'unico Pallone d'Oro africano a oggi, arriva dopo l'incriminazione del suo ex ministro delle Finanze, Samuel Tweh, e di altri quattro alti funzionari della sua precedente amministrazione a seguito di un audit sulle misure anti-immigrazione della Liberia condotto dalla commissione sulla corruzione.
Il rapporto accusa alti funzionari di appropriazione indebita finanziaria, cospirazione per appropriazione indebita di risorse statali e sabotaggio economico. Boakai, eletto nel novembre 2023 con il 50,64% dei voti, contro il 49,36% del suo avversario, ha fatto della lotta alla corruzione una delle sue battaglie. Ha accusato il suo predecessore del persistere di una corruzione ritenuta endemica, che si era impegnato a combattere.
Washington aveva sanzionato cinque dei più stretti consiglieri di Weah per presunta corruzione.